Dopo il furto dei computer al liceo scientifico ‘Spano’ di Sassari, l’aula informatica sarà ricostruita e studenti e insegnanti potranno riprendere a usare pc e attrezzature digitali: l’impegno è della società cagliaritana Innoviù che ha stretto un accordo con la dirigente del liceo per mettere a disposizione gratuitamente server e macchine.
Il furto risale alla notte tra sabato e domenica: qualcuno si è introdotto nell’istituto dal piano terra e, forzando le serrature delle aule, ha portato via 12 pc e danneggiato le aule. La dirigente, Maria Paola Curreli, ha sospeso le attività didattiche per lunedì rimandando a casa i ragazzi che si erano presentati a scuola.
Da qui la proposta di Innoviù, start up che lavora nel campo dell’informatica: mettere a disposizione tempo e risorse per riportare gratuitamente i pc a scuola. “Abbiamo creato Qubica, un’infrastruttura che permette il recupero dei vecchi pc per un nuovo utilizzo con sistemi operativi moderni. Con questa soluzione la scuola potrebbe ricostruire un’aula moderna servendosi di computer datati, eventualmente donati da altri enti o dalla popolazione. Abbiamo già contattato la preside del liceo ‘Spano’ offrendoci di mettere a disposizione delle loro aule, a titolo gratuito, un server centrale sufficientemente potente da gestire un numero di pc uguale a quello rubato”.
L’infrastruttura Qubica, sviluppata da Innoviù, è già stata utilizzata da altre scuole, amministrazioni comunali, società e dall’Università di Sassari. L’idea è quella di recuperare vecchi pc che funzionano come postazioni virtuali collegate a un server potente. Per rendere operativo il progetto gli ideatori si rivolgono a chi possiede vecchi computer inutilizzati: persone comuni, enti, altre scuole potranno donare le macchine che saranno ‘rigenerate’ e inserite all’interno dell’infrastruttura.
La vicenda del furto al liceo ‘Spano’ si conclude dunque con un lieto fine. Resta però la grande amarezza della dirigente, che a poche ore dal furto ha scritto una nota pubblicata sul sito web della scuola: “I pc rubati hanno un valore sul mercato ‘dell’usato’ di 50 euro, mentre i nuovi pc, quelli appena acquistati, sono stati pagati circa 450 euro: una sproporzione evidente, l’entità del danno subito non è confrontabile col ritorno economico per chi ha effettuato il furto rischiando di essere scoperto”. Maria Paola Curreli ricorda infine che le indagini delle forze dell’ordine sono in corso, e che la polizia scientifica ha a disposizione impronte e registrazioni delle videocamere di sorveglianza.
(Immagine dal sito Qubica)
Francesca Mulas