Sarule, ditta Maffei pronta all’addio dopo l’attentato: appello dell’amministrazione

Potrebbe avere conseguenze negative dal punto di vista economico l’addio della ditta Maffei, dopo l’attentato alla cava che ha distrutto tre escavatori a Sarule. “Dal nostro territorio non può andare via una ditta sana e puntuale come la Maffei, chiediamo all’azienda di tenere duro e andare avanti col sostegno delle nostre tre comunità”.

Questo l’appello accorato a Emilio Fiorelli, presidente della Maffei Sarda Silicati, nel corso di una riunione a Sarule, promossa dalle tre amministrazioni comunali di Sarule, Orani e Ottana, che vogliono impedire l’abbandono del territorio dell’azienda. Nei giorni scorsi infatti Fiorelli aveva annunciato una possibile uscita dell’azienda dal Nuorese. “La parola chiave per noi è speranza che l’azienda non molli – ha detto il sindaco di Orani, Marco Ziranu -. Queste persone che vivono nell’illegalità vengano isolati e siano messi nella condizione di non nuocere. Ognuno di noi, amministratori, terzisti, operai, azienda è un attore fondamentale di questa realtà economica che non deve essere persa. La ditta faccia lo sforzo di restare e non fare scelte affrettate, se se ne dovesse andare è un dramma per noi”.

“Abbiamo già vissuto una disoccupazione spaventosa con Ottana a causa della crisi e del mercato – ha aggiunto Franco Saba, sindaco della cittadina industriale del centro Sardegna – non possiamo perdere un’azienda sana che dà occupazione in questo territorio depresso. Se così fosse torneremo all’epoca dei sequestri di persona quando le attività fuggivano da queste parti per gli atti delinquenziali”.

Presenti all’assemblea i rappresentanti di Confindustria e dei sindacati e lo stesso amministratore Fiorelli che nel suo intervento, ha aperto uno spiraglio affinché la ditta possa restare nel territorio: “All’azienda fa piacere questa solidarietà. Per noi è dura andare avanti ma può essere possibile se si condannano e si isolano questi atti”, ha detto il presidente della ditta.

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