Dopo quasi 13 anni Sardinia Post cessa le pubblicazioni. Da questo momento il sito, le nostre pagine e i nostri canali social non saranno più aggiornati. Non leggerete e non commenterete più i nostri articoli.
Non è una decisione presa dalla redazione, ma è la fine di un percorso travagliato e pieno di ostacoli iniziato anni fa. Lo ha riassunto bene la ICO 2006 srl, la società editrice di Sardinia Post, nella comunicazione inviata alla direzione e alla redazione in cui annunciava la liquidazione:
“Le difficoltà iniziate durante la pandemia e proseguite con la crisi del socio unico di allora della ICO 2006 srl, la Onorato Armatori srl, che ha determinato una riduzione di quasi il 50% dei ricavi, sembrava fossero state superate con il passaggio delle quote nel 2021 a una nuova compagine, ma a distanza di soli 18 mesi anche il socio di maggioranza relativa subentrato, la Defendini Logistica srl di Roma è entrato in una situazione di crisi aziendale irreversibile. Perdendo il supporto del socio di maggioranza, gli amministratori e i soci della Ico avevano trovato comunque una soluzione di continuità aziendale siglando, a fine 2023, un accordo con Sae Sardegna spa (editrice de La Nuova Sardegna), e concedendo in affitto il ramo d’azienda editoriale, con un diritto di acquisto per Sae subordinato al deposito (e all’accoglimento ndr), nel giugno 2024, di un accordo di ristrutturazione dei debiti e di un piano attestato ex art. 57 e 63 del codice della crisi di impresa, con richiesta di omologa presso tribunale di Cagliari. Il 16 gennaio 2025 il Tribunale di Cagliari non omologava il piano depositato e gli amministratori della Ico 2006 srl, senza soluzioni alternative, avviavano le pratiche per la liquidazione”.
Ho accettato di passare da redattore a direttore della testata proprio a gennaio con la speranza di salvare in qualche modo il sito e Sardinia Post Magazine, il bimestrale cartaceo che pubblicavamo. Non mi sono presentato a voi con un editoriale proprio perché era stata una scelta obbligata di cui ero certamente orgoglioso, ma fatta in un momento di difficoltà.
Io e il collega Andrea Tramonte in questi mesi abbiamo lavorato solo in due cercando di portare avanti al meglio la testata e di non far notare all’esterno i problemi che si stavano vivendo. Un sacrificio che abbiamo fatto con coscienza sperando che nel frattempo si aprissero trattative, spiragli e possibilità per garantire il futuro della testata che in questi 13 anni, grazie al lavoro fatto da tutti i redattori e dai direttori che si sono susseguiti, si è contraddistinta per indipendenza e per essere una voce alternativa alle altre del panorama sardo. Purtroppo da gennaio a oggi la situazione non è cambiata, nessuno al momento si è fatto avanti per investire su Sardinia Post.
Il Tribunale ha incaricato un liquidatore che ha deciso, visto il carico di debiti pregressi, l’immediata cessazione delle pubblicazioni per non accumularne di nuovi. Questo non vuol dire che la testata sia morta per sempre, ma che in questo momento non ci sono le condizioni per andare avanti.
Cosa accadrà? È l’interrogativo che ci siamo posti anche noi. Per il momento saremo licenziati e la testata sarà “congelata”, ne sarà stabilito il valore e sarà messa in liquidazione. A quel punto qualcuno potrebbe farsi avanti per acquistarla, senza doversi sobbarcare i debiti pregressi. Questa forse è l’ipotesi più rosea, ma i tempi saranno comunque lunghi.
Al momento l’unica certezza è che Sardinia Post non potrà svolgere il ruolo che ha cercato di portare avanti in tutti questi anni: quello di informare nella maniera più corretta possibile. A volte ci siamo riusciti, tante altre volte no, ma posso garantirvi che ci abbiamo provato anche quando Sardinia Post navigava nella tempesta, come in questo periodo che abbiamo lavorato quasi gratis.
Speriamo che nei prossimi mesi qualcuno si faccia avanti per ridare voce a Sardinia Post e confidiamo che chi ha preso gli impegni con i redattori, ribadendoli anche negli ultimi mesi, li rispetti.
Voglio ringraziare per l’impegno il collega Andrea Tramonte con il quale condividiamo questo percorso altalenante da tanti anni, Walter Sorrentino AD della ICO 2006 srl per averci provato fino all’ultimo, Filippo Deidda per aver risolto le nostre rogne burocratiche-amministrative, Rinaldo Crespi per i magazine che avremmo voluto confezionare e che purtroppo non abbiamo fatto.
Un grazie speciale a chi non ha abbandonato la barca nonostante le onde: i colleghi Vito Fiori, con i suoi puntuali articoli di approfondimento politico, Luciano Onnis che non ci ha mai fatto mancare il suo commento sul Cagliari e poi i nostri giovani collaboratori Alessandra Piredda e Umberto Zedda per il loro impegno e per la passione che hanno messo in ogni articolo.
L’ultimo ringraziamento, ma non per importanza, va a voi lettori che ci avete seguito, che avete commentato i nostri articoli sui social e che a volte ci avete bacchettati.
Grazie a tutti
Manuel Scordo