“La decisione di Sardegna 1 di licenziare tredici dipendenti (leggi l’articolo) appare una inaccettabile ritorsione contro lavoratori che lottano per difendere il posto di lavoro e un presidio indispensabile dell’informazione in Sardegna”: lo ha detto il segretario generale della Cgil Michele Carrus, aggiungendo che si tratta di “una decisione che inasprisce ulteriormente la mobilitazione di amministrativi, tecnici e giornalisti e che contrasteremo con tutti i mezzi possibili”.
Il segretario Cgil ricorda che “i lavoratori portano avanti una battaglia di fondamentale importanza, perché tocca la dignità del lavoro e il tema dell’informazione e del pluralismo, che devono essere preservati in tutti i modi”. Per questa ragione, “lavoratori e sindacato non si lasceranno di certo intimidire da una proprietà che mostra tutta la sua inadeguatezza sul piano delle capacità imprenditoriali e che non ha saputo produrre neppure un piano industriale”.
La Cgil auspica che al più presto venga fatta chiarezza dagli organi di vigilanza e di giustizia competenti ai quali si sono rivolti i lavoratori: “È indispensabile chiarire se tutte le operazioni fatte, ad esempio il passaggio di proprietà di un patrimonio aziendale così consistente, da un imprenditore a dei suoi dipendenti, sono legittimamente avvenuti nel pieno rispetto dei principi di responsabilità sociale dell’ impresa.
“Chi governa la Regione – ha concluso il segretario Cgil – non può limitarsi a frasi di circostanza ma dovrebbe farsi promotore di strumenti di governo e politiche di settore utili a preservare il pluralismo dell’informazione, non basta fare promesse o dare solidarietà a titolo personale”.
Nelle parole di Carrus anche un riferimento all’imprenditoria sarda e alle associazioni delle imprese che sino ad ora si sono mostrate poco attente mentre potrebbero esprimere una posizione, dire quanto è importante e quale futuro immaginano per un’azienda editoriale preziosa e storica come Sardegna1.