La polizia ha trovato le loro lettere. E, forse, il motivo del loro addio alla vita. Eppure, Sara e Michela, erano due ragazze che amavano profondamente la vita. Sara, in particolare, era una giovane donna appassionata, forte, con una grande vocazione: quella dell’arte. “Una ragazza preparata dal punto di vista artistico, certo non ancora completamente matura – racconta con un filo di voce Roberta Vanali, critica e curatrice d’arte -eppure una donna entusiasta, piena di idee. E dalla forte tempra”.
Cosa le abbia spinte giovedì notte, al gesto disperato, ancora non è dato sapere. All’esposizione che si sarebbe dovuta tenere a Bastioni di San Remy di Cagliari, Sara ci teneva moltissimo. “Eravamo in contatto -racconta Vanali – durante tutto l’anno ci siamo messaggiate e sentite per telefono. L’avevo conosciuta in occasione del premio Babel, mi aveva chiesto diversi consigli e l’ho seguita con attenzione. Mi incuriosiva il suo lavoro, c’erano tutti i presupposti di un lavoro artistico interessante. Sono sicura che nel tempo, si sarebbe perfezionata. Se ieri sera non fosse arrivato il diluvio, le avevo promesso che sarei andata a vedere il suo allestimento. La notizia della sua morte mi ha lasciato di ghiaccio”.
(d.p.)