Un provvedimento di congelamento di beni in seguito alle sanzioni imposte dall’Unione europea nei confronti di cittadini russi è scattato nei confronti del pilota di formula 1 Nikita Dmitrievich Mazepin, che fino al 5 marzo ha corso per la scuderia Hass, e di suo padre Dmitry Arkadievich Mazepin.
Il provvedimento è stato eseguito dalla Guardia di Finanza e riguarda un complesso immobiliare ad uso residenziale a Portisco, in provincia di Olbia, del valore di 105 milioni. Il complesso, secondo gli accertamenti, è intestato ad una società estera riconducibile ai due.
È la Rocky Ram, l’ex dimora estiva di De Benedetti a Porto Cervo. Il provvedimento, secondo quanto apprende l’Ansa, eseguito dalla Guardia di finanza riguarda quindi la villa che dagli anni ’70 è appartenuta all’ex editore di Repubblica, Carlo De Benedetti. Una villa che 10 anni fa salì agli onori della cronaca perché fu venduta dall’ingegnere per la cifra record di 110 milioni di euro.
Allora si parlò di un acquirente russo, ma la vera identità del nuovo proprietario della villa di 400 mq, con 19 stanze e piscine inglobate nella scogliera, era sempre rimasto un mistero. Al congelamento della super magione di Mazepin potrebbero seguire nei prossimi giorni altri provvedimenti che riguardano i possedimenti dei magnati russi in Costa Smeralda.
Da venerdì scorso l’Ue ha iscritto nella lista nera dei cittadini influenti russi da sottoporre a sanzioni, anche Viatcheslav Moshe Kantor, oligarca moscovita 69enne che possiede sei ville super lusso a Porto Rotondo. Kantor è definito dall’Ue “importante azionista del gruppo Acron, quotato in borsa, uno dei maggiori produttori russi di fertilizzanti. Ha legami stretti con il presidente Vladimir Putin. Grazie a tali legami con il presidente russo è riuscito a preservare la sua considerevole ricchezza. Ha dichiarato apertamente, in numerose occasioni, il suo sostegno e la sua amicizia nei confronti del presidente Putin e intrattiene buone relazioni con il Cremlino.
Trae pertanto vantaggio dai decisori russi responsabili dell’annessione illegale della penisola di Crimea da parte della Federazione russa o della destabilizzazione dell’Ucraina. È altresì uno degli imprenditori russi di spicco che operano in settori economici che costituiscono una notevole fonte di reddito per il governo della Federazione russa, responsabile dell’annessione illegale della penisola di Crimea da parte della Federazione russa e della destabilizzazione dell’Ucraina”.