Sant’Efisio, la statua del martire guerriero è tornata nella chiesa di Stampace

Dopo quattro giorni di pellegrinaggio tra Cagliari e Pula, la statua di Sant’Efisio è rientrata ieri notte nella chiesa di Stampace. Alle 23:43, il presidente dell’Arciconfraternita, Andrea Loi, ha pronunciato lo scioglimento del voto, dando il via agli antichi canti devozionali, is goccius, che hanno accompagnato il rientro del cocchio e del simulacro del santo in uno dei momenti più emozionanti dell’intera festività.

Anche quest’anno, la devozione popolare non è mancata: migliaia di persone, tra fedeli e turisti, hanno affollato le vie del centro cittadino per assistere alla fase finale di una delle processioni religiose più sentite dell’Isola. Un momento solenne, carico di spiritualità, che nemmeno un piccolo incidente è riuscito a guastare.

Durante una delle soste fuori città, infatti, mentre veniva trasferita nel cocchio, la statua del santo ha urtato accidentalmente contro una parete del carro, provocando la rottura dell’indice della mano destra. Un danno che non ha comunque compromesso il proseguimento della cerimonia. “Non è la prima volta che succede – ha precisato l’Arciconfraternita – un episodio analogo si verificò anche nel 1943, durante la processione sotto i bombardamenti”. La statua verrà ora sottoposta a un intervento di restauro, in accordo con la Soprintendenza, parallelamente alla manutenzione del cocchio.

La processione notturna si è svolta regolarmente: il simulacro è stato trasportato da Pula a Casa Ballero, alle porte di Cagliari, dove ha ricevuto la tradizionale vestizione con l’abito della festa. Da lì ha preso avvio la tappa conclusiva del pellegrinaggio, con il trionfale ingresso in città tra via Roma, Largo Carlo Felice e via Azuni, fino alla svolta in via Sant’Efisio e il ritorno nella chiesetta del quartiere di Stampace, cuore spirituale della celebrazione.

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