Sanità sarda in crisi, protesta a Cagliari: “Manifestiamo per diritto alla vita”

Nuova manifestazione a Cagliari per il diritto alla sanità che ha portato nel capoluogo sardo alcuni gruppi impegnati nei territori dove le cure sanitarie sono state depotenziate: da “Abali Basta” di Tempio Pausania ad “Allerta in Barbagia“, dal “Comitato per la salute di Oristano” a “Tutti uniti” per l’ospedale ogliastrino, fino al Comitato per l’ospedale di Ghilarza. Uno sparuto corteo è partito da piazza Giovanni XXIII ed è approdato davanti al Consiglio regionale per chiedere un’audizione nell’Assemblea, dopo varie manifestazioni e gli appello caduti nel vuoto da settembre 2021 in poi.

“Nessun politico è sceso a parlare con noi stamattina nonostante le sollecitazioni – ha detto Nina Fara dell’associazione Abali Basta -. Eravamo pochi perché la gente è stanca e rassegnata, ma i politici non possono ignorarci: abbiamo chiesto a gran voce le loro dimissioni perché stanno conducendo nel baratro i nostri presidi sanitari. Ho lavorato come ostetrica 36 anni al Paolo Dettori di Tempio e avevamo un reparto di eccellenza. Ora è chiuso perché hanno tolto i posti letto dai nostri ospedali per darli al Mater Olbia. È vergognoso quanto succede in Sardegna – ha aggiunto -, ormai per noi non si tratta più di manifestare per il diritto alla salute ma per il diritto alla vita, visto che è difficile arrivare vivi al Mater Olbia dopo un’ora e mezzo di strada per certe patologie tempo dipendenti”.

“I politici avevano di meglio da fare evidentemente e non ci hanno degnato nemmeno di un saluto – ha rincarato Pina Cui di Allerta in Barbagia -. Non c’è democrazia in questo paese, non ci sono diritti garantiti dalla Costituzione come la salute. Noi siamo qui per difendere la sanità pubblica in Sardegna e i diritti di tutti: nei nostri territori gli ospedali sono stati depotenziati, non abbiamo medici condotti e pediatri e quindi non abbiamo diritto alle cure, ma nessuno ci risponde – denuncia la rappresentante di Allerta in Barbagia -. Diciamo ai politici che ci rappresentano in Consiglio regionale, ma anche alla giunta e all’assessore Nieddu, che se non sono in grado di assicurare la salute nei territori devono dimettersi e fare spazio a chi ha a cuore i problemi dei cittadini sardi, anche di quelli che si trovano lontani dalle grandi città”. (A

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share