Sanità, protesta dei medici di Oristano: ‘Il nostro territorio è stato depotenziato’

L’Ordine dei medici di Oristano ritorna alla carica e denuncia la situazione di crisi del settore e denuncia le disuguaglianze e “il divario che si sta accentuando, in particolare in questi ultimi anni, fra le varie provincie della Sardegna”. I medici lamentano “le differenze strutturali e organizzative che limitano l’assistenza in alcuni territori per mancanza di programmazione e di competenze”. Nel territorio di Oristano, negli ultimi anni, “abbiamo assistito negli ultimi anni al depotenziamento del territorio” e, nonostante le segnalazioni “il risultato è sempre lo stesso, anzi è peggiorato con il tentativo di risolvere l’emergenza con promesse estemporanee e senza soluzioni”. I camici bianchi descrivono nel dettaglio quali sono i casi limite: “Sembra giusto che attualmente il nostro cittadino non posa effettuare esami basilari che fanno parte dei livelli essenziali d’assistenza? Sembra giusto che bisogna aspettare mesi per visite specialistiche? Sembra giusto che il cittadino che afferisce al Pronto soccorso debba aspettare ore al di fuori del nosocomio, anche per incapacità organizzative del Direttore Sanitario?”

Da qui la certezza che “le disuguaglianze nelle prestazioni sono determinate da responsabilità sia locali che regionali. La responsabilità è totale, da una politica miope e insensibile e quindi è una sconfitta per la stessa, specialmente di chi ci governa e ci ha governato. Significa che ha abdicato al suo ruolo. Ruolo che gli è stato dato dai cittadini sardi, in qualunque zona abitino.
Forse sarebbe opportuno farsi un esame completo del ruolo per cui sono stati eletti. La sconfitta è per tutti, anche per coloro che si strapperebbero le vesti per tutelare il proprio territorio a discapito di altri. Noi continuiamo a mettere in evidenza le criticità sempre in termini costruttivi e non distruttivi”.

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