“La decisione del ministro della Salute Beatrice Lorenzin di imporre per legge la soppressione dei punti nascita in Sardegna al di sotto delle prestazioni annue è di una gravità inaudita. Stiamo assistendo ad un vero e proprio arretramento dello stato sui diritti essenziali per i cittadini e la nostra regione è colpita come mai prima d’ora da riforme ingiuste fatte solo di tagli basati sui soli freddi numeri”.
A dichiararlo è Marcello Orrù, consigliere regionale del Psd’Az e vicepresidente della Commissione Sanità. “Quanto sta accadendo in queste ore sui punti nascita sardi – prosegue Orrù – è un attacco senza precedenti alla sanità regionale. Occorre ribellarsi e il presidente Pigliaru insieme all’assessore Arru dovrebbero mettere in piedi azioni politiche forti e determinate, anche clamorose se necessario. Se non ora quando mettere in campo una disobbedienza civile non piegandosi alle imposizioni che giungono da un governo che ogni giorno dimostra di essere nemico della Sardegna? Da consigliere eletto nel sassarese, esprimo fortissima preoccupazione per l’annunciata chiusura del punto nascita di Ozieri dove la sanità locale è stata già indebolita dal riordino del sistema sanitario: occorre ribellarsi a queste decisioni sbagliate che non possono essere tollerate. Caro presidente Pigliaru – conclude Orrù – il Nord Sardegna è stanco di prendere colpi: è arrivato il momento di alzare la testa a rispondere a muso duro ad un governo che sta annientando i nostri territori con massacro sociale che non conosce uguali nella storia sarda”.
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