(M. S.)
Nuova marcia di protesta organizzata dal comitato ‘Sos sanità Barbagia-Mandrolisai‘, la dodicesima eppure secondo gli organizzatori “in un anno non è cambiato nulla”. Il prossimo corteo è previsto domenica 27 marzo, con partenza da Tiana e Austis alle nove e mezza con due cortei che si incontreranno nella piazza di Teti a mezzogiorno.
L’obiettivo è continuare a mantenere alto il livello di guardia su alcune criticità relative alla situazione delle cure nel territorio del centro Sardegna. Quindi gli ospedali San Camillo di Sorgono e il San Francesco di Nuoro, la situazione degli ambulatori territoriali, l’assenza di medici di base e centri diurni.
Allo stato attuale, secondo i portavoce, “l’unica notizia positiva riguarda la nomina dello staff manageriale della Asl 3”, ma nulla di più. Qualche tempo fa, a Sorgono, ci fu una manifestazione di protesta che servì a mettere in contatto, però, il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Paolo Cannas, con il comitato: “Abbiamo, con molta prudenza, accolto le sue parole di ottimismo – spiegano in una nota – il territorio sta chiedendo alla politica di non dimenticarsi di quest’area montana del centro Sardegna, isolata e distante fisicamente da tutti i più importanti presidi ospedalieri”.
La fotografia dei servizi sanitari del centro Sardegna è a tinte fosche, secondo la voce della protesta. Per quanto riguarda il San Francesco di Nuoro: “Il reparto di Medicina avviato alla chiusura, Pronto soccorso ridotto ai minimi termini, personale medico alle corde”. Se poi si considera la situazione del Distretto sanitario diventa addirittura allarmante: “mancano figure professionali in ogni settore specialistico e il 118 può contare solo su tre medici. Prevenzione e riabilitazione del paziente sono praticamente impossibili, così come occuparsi di pazienti cronici e acuti a meno che non si percorrano dagli 80 ai 150 chilometri di strade dissestate.
Insomma il quadro è devastante”.
L’appello è alla classe politica (invitata oltretutto al corteo) perché si faccia carico di una situazione difficile, ma anche ai territori invitati a manifestare tutti uniti. “Chiediamo agli abitanti del territorio di aderire alle marce mensili e soprattutto di dedicare un po’ di tempo al presidio permanente davanti al San Camillo di Sorgono. Dobbiamo assolutamente far capire che la narrazione del vado a vivere in città non è un’opzione percorribile”.