Il NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, ha deciso di dichiarare lo stato di agitazione regionale a causa delle condizioni di lavoro. In un messaggio inviato al presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, il presidente del sindacato, Fabrizio Anedda, elenca i diversi punti su cui è montato il malessere: “Ragioni di sicurezza, mancato riconoscimento e scorretta applicazione di molti contratti, carenza del personale di supporto, formazione, aggressioni, carenze strutturali e strumentali, difetti sulle retribuzioni già di partenza tra le più basse d’Europa”.
A questo si aggiunge il fatto di far part di un “un meccanismo inceppato, inefficace ed inefficiente che non rende ai pazienti e ai cittadini i servizi”. Il sindacato chiede “un’inversione radicale dei sistemi di governo e di processo che devono necessariamente partire dalla carenza degli organici”. Uno studio recente sul rapporto qualità e numero di infermieri per paziente, “ha stabilito che se un infermiere assiste più di sei pazienti, aumentano esponenzialmente i rischi di evento avverso. Tenendo conto dell’unico parametro di riferimento ufficiale di tre infermieri per ogni medico, in Sardegna ne mancherebbero 4.500.