È stata accusata sui social di aver saltato la fila per effettuare una tac all’ospedale di Lanusei il mese scorso, ma la deputata Mara Lapia (Cd) non ci sta e si è rivolta alla Procura di Lanusei, al Garante per la privacy e al ministro della Salute Roberto Speranza.
La parlamentare denuncia “la violazione della privacy” e punta il dito contro il commissario straordinario di Lanusei Ugo Stochino: “Ha fatto trapelare un’indagine interna alla Assl da lui stesso ordinata, un atto interno all’azienda che sarebbe dovuto rimanere riservato – spiega la deputata – , tanto più che la mia prenotazione era pienamente legittima”.
Tutto era partito da un post dell’ associazione per i diritti dei malati #giulemanidallogliastra che aveva reso noto il fatto. Da lì l’indagine interna promossa dal commissario Stochino per fare chiarezza sulla vicenda: “Quando ho appreso la notizia da un post dell’associazione #giùlemanidallogliastra mi sono attivato, attraverso un’indagine interna, a verificare l’operato dei miei collaboratori per capire se abbiano agito correttamente – spiega all’Ansa il commissario – Il responsabile del Cup mi ha spiegato che non c’ era stata prenotazione al Cup, da qui l’ indagine che farà chiarezza sulla vicenda. Se c’è stato chi ha sbagliato prenderemo i provvedimenti del caso”.
La deputata spiega la sua versione dei fatti e replica duramente alla fuga di notizie: “Non ho mai saltato nessuna fila, l’oncologo che mi cura per delle patologie pregresse, il 9 novembre ha chiesto al Cup se ci fosse un posto disponibile per una tac total body, dal Cup hanno risposto che ci sarebbe stato un posto libero l’indomani visto che era prevista l’allerta arancione. Secondo ciò che mi dice il mio oncologo e i vertici del Cup, il procedimento attivato, data l’urgenza per la mia patologia, è perfettamente legittimo, tanto più che in quei giorni non c’erano liste d’attesa per tac in urgenza e quindi nessuna fila da saltare. Non ho commesso nessun abuso – rimarca la deputata – ma nonostante questo mi sono vista sbattuta sui social e sui giornali, per i fatti che riguardano le mie visite private e la mia salute. È evidente che l’obiettivo era quello di screditarmi, chi ha permesso questo deve pagare”.
“La richiesta di un esame da parte di un medico interno all’ospedale è una pratica alternativa rispetto alla prenotazione al Cup, ma altrettanto legittima se il professionista ritiene che c’è un problema importante per la paziente”. Così il direttore del Distretto sanitario d’Ogliastra, Sandro Rubiu, a proposito del caso della deputata Mara Lapia.