No alla soppressione del Centro Donna dell’ospedale Binaghi di Cagliari: anche Cgil, Cisl e Uil in campo per chiedere un ripensamento. “Ci saremmo aspettati – hanno spiegato i sindacati in una nota congiunta – insieme a tutte le donne e famiglie che in questi anni hanno usufruito del servizio, che ci fosse un potenziamento, non la sua soppressione”. “È noto – hanno precisato le sigle sindacali – e crediamo anche per ai vertici della sanità sarda, che sul lungo periodo la medicina preventiva, in questo caso di genere, cioè quella più avanzata, porti ad un sostanziale risparmio della spesa pubblica in medicina oltre che ad una riduzione dei disagi sociali legati alle patologie oncologiche femminili”. Cgil, Cisl e Uil ricordano la storia del Centro: “Un servizio territoriale di eccellenza, punto di riferimento per tutte le donne della provincia di Cagliari e non solo, dedicato alla prevenzione e alla diagnosi precoce dei tumori e delle patologie afferenti alla sfera genitale femminile. Un servizio che, senza tema di smentita, ha contribuito con la sua attività, l’approccio all’utenza, il lavoro di equipe in cui credono fermamente tutte le lavoratrici e i lavoratori del Centro, Comparto e Dirigenza, al miglioramento dell’approccio culturale alla prevenzione nella medicina di genere in Sardegna”. “Ancora una volta le donne sarde – sottolineano i sindacati – si troveranno a pagare il tributo più alto, sull’altare del risparmio delle spese sanitarie, se non ci sarà un immediato ripensamento. La buona politica deve tornare in primo piano a partire da scelte più attente sulla salute delle donne”.
Sardinia Post si ferma, la solidarietà della Giunta Todde
La presidente Alessandra Todde e tutta la Giunta regionale esprimono la loro vicinanza ai giornalisti di Sardinia Post, rimasti senza lavoro…