Negli ospedali sardi i problemi non mancano, come hanno riportato le cronache nei giorni scorsi, ma credere che per prenotare una visita a Cagliari ci vogliano gli stessi tempi, le stesse modalità, gli stessi biglietti degli autobus impiegati a Torino è molto strano. Così come pare davvero strano il comunicato stampa inviato alle redazioni martedì 21 gennaio da Altroconsumo, associazione a tutela dei consumatori.
Il titolo è ‘Cup: 120 chiamate inutili, l’odissea per prenotare una visita’ e risulta molto simile a un articolo pubblicato dal Corriere della Sera che il 29 ottobre 2018 titolava ‘Cup, 170 chiamate inutili: l’odissea per prenotare una visita pediatrica a Torino’. In quest’ultimo caso la cronaca riporta le fatiche di una madre che cerca di prenotare una visita pediatrica alla Città della salute e della scienza di Torino: ci riuscirà dopo 120 telefonate al Centro unico di prenotazione andate a vuoto e solo dopo essersi presentata di persona all’ospedale. Il quotidiano riporta nei dettagli tutte le fasi della vicenda. Che somiglia tanto a quella raccontata dopo due anni dal rappresentante sardo di Altroconsumo. Credibile visti i problemi dello stesso tipo che affliggono la sanità in tutta Italia.
Leggendo il comunicato però saltano agli occhi diverse frasi uguali a quelle riportate dal giornale e la trafila descritta è la stessa raccontata da Altroconsumo. Emerge ad esempio che “la prenotazione si trasforma in un’odissea” e “120 tentativi di telefonata non sono bastati per parlare con un operatore” in entrambi i casi. Cambiano i numeri, cambiano i riferimenti ai luoghi, non cambia la risposta “secca” che arriva dall’altra parte della cornetta e dice: “Gli operatori sono tutti occupati, si prega di richiamare più tardi”. Il culmine delle stranezze arriva nel momento in cui il povero utente riaggancia la cornetta e decide di recarsi negli uffici del Cup. A questo punto nella descrizione dell’odissea non cambiano neanche le virgole.
A questo punto sarebbe lecito mettere in dubbio l’intero test che invece viene rilanciato da Michele Ciusa, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle: “Che fine hanno fatto i soldi stanziati dal Governo per potenziare i Cup?”. L’esponente pentastellato, già firmatario con altri colleghi di una apposita interrogazione, ricorda che alla Sardegna sono stati assegnati 13,1 milioni di euro, dei quali 4,2 milioni di acconto “per interventi volti a ridurre i tempi di attesa attraverso l’implementazione e l’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche legate ai sistemi di prenotazione”. Per poter ottenere e spendere questi fondi, sottolinea Ciusa, “è necessario aver presentato entro il 31 ottobre scorso il cronoprogramma delle attività che la Regione intende realizzare. Non possiamo perdere questi fondi fondamentali per la costruzione di un modello di infrastruttura tecnologica e digitale delle prenotazioni che sia rispettosa della dignità dei malati e di tutti i cittadini”.
Andrea Deidda