“Le gravissime carenze del sistema sanitario regionale sono al centro della mobilitazione che ha come obiettivo la rivendicazione di una sanità di qualità e rispondente ai bisogni di salute e cura dei cittadini”. Con queste parole i sindacati regionali Cgil, Cisl e Uil hanno convocato per sabato 22 ottobre a Cagliari la manifestazione “Curiamo la Sardegna”. Il corteo partirà alle 10 da piazza Trento, attraverserà la città passando per viale Trieste, via Roma, via Sassari fino a piazza del Carmine, dove sarà allestito un palco per gli interventi previsti.
Pronto anche un documento con otto punti. I sindacati chiedono al presidente della Regione “un tavolo sulla Sanità per concordare priorità, iniziative e interventi finalizzati a garantire le cure per tutti i sardi, a partire dai più fragili, anziani e non autosufficienti”. Alla manifestazione stanno aderendo varie associazioni dei malati, del mondo del volontariato e del terzo settore, che hanno risposto positivamente alla lettera inviata dai sindacati per illustrare le ragioni dell’iniziativa e invitare alla partecipazione e condivisione. Tra questi, Legacoop, Agci e Confcooperative per la sanità. Non ci sarà invece la Rete sarda difesa sanità pubblica, che però denuncia “la preoccupazione che gli ingenti fondi in arrivo dall’Europa con il Pnrr, se non utilizzati in modo corretto, non solo non risponderanno ai bisogni sanitari dei cittadini, ma determineranno un forte indebitamento per le future generazioni”.
Tra le note dei sindacati si legge anche che “non c’è un’organizzazione adeguata dei servizi e nemmeno una programmazione socio-sanitaria nel territorio”, in più denunciano che “il caos gestionale riguarda tutte le strutture, con una forte carenza di operatori sanitari”. Cgil, Cisl e Uil denunciano in ultima istanza l’assenza, “in tantissime aree, del livello minimo di cure, assistenza e prevenzione, la carenza di medici generici, guardie mediche e pediatri”.