È diventata una pira mortale quella preparata da un uomo di 52 anni, di San Sperate, che si sarebbe ucciso nel pomeriggio nella sua casa bruciandosi. La vittima, che in passato aveva già esternato volontà sucide, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, avrebbe accatastato alcune fascine di legna cui avrebbe poi dato fuoco prima di buttarsi sopra. Sul posto sono intervenuti i militari della stazione di San Sperate e quelli della Compagnia di Iglesias, guidati dal capitano Nicola Pilia, ed il medico legale che dopo l’esame del luogo e del corpo avrebbero escluso altre ipotesi.
Questa mattina, però, il sostituto procuratore Danilo Tronci ha disposto l’autopsia sui resti dell’uomo che ieri si sarebbe tolto la vita gettandosi nel fuoco, nel giardino della sua casa di San Sperare. Il pubblico ministero con questa decisione cerca i necessari riscontri all’ipotesi del suicidio, per il momento ancora la più accreditata dagli inquirenti. L’uomo, in cura per dei problemi psichici, si sarebbe tolto la vita gettandosi in un falò che avrebbe acceso in giardino. Ma la particolare dinamica e il fatto che nessuno abbia udito le urla dell’uomo avrebbero convinto il pm Tronci a sequestrare la salma e disporre l’autopsia. L’incarico al medico legale sarà assegnato nelle prossime ore.