“Non caricheremo più le batterie dei nostri respiratori. Noi rischiamo la morte, i nostri politici passeranno alla storia come amministratori che costringono i disabili a morire“. Si inasprisce la lotta di Tore Usala, malato Sla e segretario del Comitato 16 Novembre, nei confronti della Giunta Pigliaru. Pochi giorni fa l’annuncio di un nuovo sciopero della fame per il 10 febbraio e di un presidio permanente il 18 davanti alla sede dell’Assessorato alla Sanità. Oggi Usala alza nuovamente il tiro: se il giorno del presidio non arriveranno risposte da parte della Giunta, i malati sono pronti a staccare i respiratori.
L’atto d’accusa di Usala nei confronti dell’esecutivo regionale è durissimo. “Questa giunta fa solo propaganda, squallido e demagogico populismo”. Il segretario dell’associazione dei malati Sla accusa la Regione di dire “sporche menzogne” sui fondi per la disabilità, di mancate risposte e conferma la protesta contro i tagli in Finanziaria.
“In 14 anni nessuna giunta aveva mai pagato l’anno seguente i piani personalizzati. “Stiamo dando 70 milioni alla disabilità”. Sporche menzogne – scrive Usala – stanno restituendo solo il dovuto a famiglie che aspettano da sei mesi, sciagurati opportunisti, ecco cosa sono. E ancora: “Ci dicono che non sono tagli lineari, che i bisognosi non subiranno riduzioni, sulla base di quale studio? La verità è che hanno deciso quanto risparmiare, solo dopo decideranno come”. La collaborazione? “Leggo – insiste Usala – che stanno ragionando con forze sociali e associazioni: chi li ha sentiti? La verità è che non rispondono nemmeno alle nostre istanze. Noi siamo contro sprechi e connivenze, il mondo politico non sente da questa campana. Abbiamo proposto e ottenuto di tramutare un nostro progetto in delibera, impegno mancato, chiaramente. Il progetto prevede una modifica assistenziale per 170 malati gravissimi, parliamo di ventilati 24 ore o coma. Si risparmiano circa 4 milioni di euro. Ma non basta, abbiamo anche proposto un ritorno a casa massiccio dalle 200 strutture sarde. Se metà rientrassero a casa si risparmierebbero almeno 60 milioni e si creerebbero 3.000 posti di lavoro”.
“Sapete dove hanno programmato che finiscano i fondi sottratti ai disabili?”, prosegue l’atto d’accusa di Usala: “A finanziare nuove residenze sanitarie assistenziali, per finanziare i soliti grassi porci”. E lancia un appello ai consiglieri regionali: “Non fatevi espropriare la finanziaria, è vostro compito dare risposte al popolo”.