Salute integrata, al via a Elmas il convegno con medici, scienziati e artisti. E una mostra di fotografia con 100 opere

Un approccio integrato alla salute dove interagiscono medicina tradizionale, alimentazione, percorsi di benessere fisico e psicologico, arte. Se ne parla a Elmas in un convegno che mette a confronto esperti e testimoni per “esplorare nuove frontiere terapeutiche e offrire nuove chiavi di lettura e pratiche di guarigione che considerano l’essere umano nella sua totalità, corpo, mente e spirito e inserito in un contesto geografico, culturale e sociale”, spiega lo psicoterapeuta Massimo Pili, direttore dell’Istituto Europeo Studi, che promuove l’iniziativa.

“Cure Possibili con l’Approccio Integrato” è in programma il 23 maggio dalle 16:45 al Teatro Comunale Maria Carta. “Questo convegno vuole essere un luogo d’incontro e di condivisione di contributi da parte di medici, terapeuti, educatori, artisti e scienziati ma anche di quanti sono passati, attraverso le cure integrate, dall’esperienza della malattia alla guarigione”, ha aggiunto Pili. Il primo intervento della giornata è affidato alla testimonianza di Monica Finardi autrice del libro “La via della guarigione”, Enrico Dellacà, medico e studioso di epigenetica e neuroscienze, si sofferma su “Alimentazione e Nutrimento nella cura della persona”, Massimo Pili sul ruolo dell’ipnosi nella scelta terapeutica. La giornata di studi si chiude con la relazione di Bruno Manca, ingegnere meccanico, che spiega come i campi energetici, antropici e naturali influenzano, potenzialmente, il corpo umano.

Su invito dell’Istituto Europeo di Sudi, cento grandi fotografi da tutto il mondo hanno interpretano il tema “L’Essenziale invisibile” offrendo le proprie immagini che saranno proiettate in apertura del convegno come video, frutto di un lavoro congiunto. Cento scatti per un viaggio emozionale realizzato in collaborazione con i “Rencontres de la Photographie” di Marrakech, prestigioso festival internazionale di fotografia guidato da Abdellah Oustad che sottolinea: “La fotografia, con la sua straordinaria forza evocativa, supera le barriere culturali per rivelare ciò che spesso rimane nascosto nel cammino umano: la resilienza, la fragilità, la speranza”. Tra i nomi più rappresentativi coinvolti nel progetto, Temiloluwa Johnson, fotogiornalista nigeriana, vincitrice del World Press Photo 2025; Kang-Chun Cheng, beneficiaria del Pulitzer Center e dell’International Women’s Media Foundation, Jesse Ilan Kornbluth, fotografo americano, collaboratore del “New York Times”, “Wall Street Journal” e “Vogue”.

La partecipazione al convegno è libera e gratuita; è possibile iscriversi o chiedere maggiori informazioni scrivendo a: info@istitutoeuropeostudi.com

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