I lavoratori sardi aderiscono allo sciopero nazionale di otto ore indetto da Fillea Chil, Filca Cisl e Feneal Uil. L’appuntamento per la manifestazione nell’Isola è venerdì 21 aprile al chilometro 37 della strada statale 127, all’altezza di Calangianus, in Gallura, dalle 10 alle 13, in concomitanza con quelle che si svolgeranno a Milano, Treviso, Forlì, La Spezia, Pesaro e Matera. Si sciopera perché nessun aumento di salario previsto dal contratto è stato riconosciuto ai lavoratori del comparto legno sughero arredo dalla Federlegno che ha negato l’attribuzione della rivalutazione di 150 euro.
Sono circa mille i lavoratori sardi coinvolti, 200 mila in tutta Italia. Le categorie delle costruzioni rivendicano anche orari di lavoro più accettabili e una formazione all’altezza di un settore all’avanguardia. A sostegno di queste richieste gli edili hanno indetto, oltre allo sciopero e alla giornata di mobilitazione del21 aprile, il blocco degli straordinari e della flessibilità. “Le ragioni dello sciopero – spiegano Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil della Sardegna – sono legate alle trattative in stallo sul rinnovo del contratto scaduto il 31 dicembre e all’atteggiamento di Federlegno che, proprio in un momento di difficoltà per tutti i lavoratori e le famiglie, decide di tagliare buste paga, diritti e tutele”.
Concludono i sindacati: “Il precedente contratto Legno-sughero-arredo prevedeva un sistema di rivalutazione del salario legato all’inflazione sulla base di un accordo del 2016 che oggi la controparte mette in discussione. Un atteggiamento ancor più scorretto e inaccettabile vista la crescita del settore, uno dei più importanti del made in Italy, con importanti fatturati e risultati economici per le imprese”.