Il loro trinomio vincente si chiama: sport, lavoro e Millesport. E sì, perché Roberto Mattana e Fabio Maria Corongiu sono due degli atleti storici di Millesport, nel senso che sono presenti sin dalla nascita della benemerita associazione cagliaritana, avvenuta 5 anni fa.
E per di più lavorano. Una autonomia raggiunta a volte a fatica, ma che oggi come oggi li ripaga di tutti gli sforzi, l’impegno e i sacrifici fatti in questi lunghi anni.
E’ il caso del maturo Roberto Mattana, 34 anni di Cagliari, ma che sin da piccolo vive ad Assemini. La sua vita è scandita dal lavoro “da quando avevo 18 anni, dopo la fine della scuola”, e dai numerosi impegni settimanali sportivi con l’associazione Millesport che attualmente lo vedono protagonista proprio in questi giorni nella rassegna nazionale di basket Play the Games di Special Olympics in quel di Santeramo in Colle, provincia di Bari. Folta la rappresentanza sarda, 21 atleti da Cagliari: 11 di Millesport e altri 10 dell’associazione Codice Segreto. In totale sono oltre 200 che si sono sfidati sui parquet della cittadina barese.
“Il calcio – attacca il tenace Roberto – è la mia passione, come tutti gli sport di squadra. Ho meno confidenza con il nuoto, ma quando sono con gli altri ragazzi di Millesport mi sento davvero appagato. Non amo molto le discipline individuali, ad eccezione del motociclismo dove stupisce sempre quel fuoriclasse che risponde al nome di Valentino Rossi. I miei idoli e punti di riferimento? Marco Materazzi per la sua grinta, sempre necessaria nella vita e la classe e il carisma di un giocatore di un ventennio fa come Fernando Hierro, leader del Real Madrid col quale ha vinto 3 coppe dei Campioni, l’attuale Champions League, e 5 campionati spagnoli”.
Tanti lavori, anche pesanti, in gioventù via via messi da parte per una patologia che certo non lo limita. Per approdare da un anno a questa parte nell’arricchente e soddisfacente attività lavorativa che svolge nella nota gastronomia cittadina “Il dolce e il salato” della famiglia Coccodì, in via Santa Margherita, 9 (nella foto). “Devo ringraziare Andrea Siddi in prima persona e Millesport che hanno favorito il mio impegno quotidiano di 6 ore al giorno come aiuto-cuoco e altre mansioni. Sto costruendo il mio futuro e all’orizzonte prevedo una piena autonomia anche dalla mia famiglia con la quale vivo”. Un uomo di carattere, e lo si vede anche in campo, a cui non piacciono le scelte imposte da altri. “Proprio così. Se devo sbagliare lo devo fare con la mia testa, così so anche come rimediare”.
Non è abituato ai voli pindarici: pignolo e rompiscatole – è lui a definirsi in questo modo colorito – per ora si gode la vita da single. Ma non esclude in futuro di crearsi una famiglia. “E’ una prospettiva che non mi fa paura, ma voglio scegliere bene la persona che mi starà a fianco. Non è una scelta da fare a cuor leggero. Non mi piacciono le situazioni semplici, preferisco persone di carattere per intraprendere un lungo percorso da fare assieme”. Sempre con la sua grinta e la personalità. Sicuramente un uomo non comune per le sue qualità e per la determinazione che mette in tutte le cose che fa. “Ebbene sì, sono un agonista. La pappa pronta non mi piace”. E lo si nota anche mentre lotta nelle gare sportive, non disdegnando qualche rimbrotto a chi non si impegna fino in fondo.
Non da meno è il 21enne cagliaritano Fabio Maria Corongiu. Che con il suo alto grado di autonomia raggiunge l’impianto di via San Giovanni da solo per unirsi alle quotidiane feste sportive. E disinvolto sul parquet. E il suo terzo tempo con realizzazione mancina non ha nulla da invidiare ai più scafati cestisti. Fabio Maria sta effettuando l’allenamento di rifinitura prima della partenza (giovedì scorso) per Santeramo in Colle, in provincia di Bari dove, con una folta comitiva cagliaritana di 21 atleti ed atlete, di cui la pattuglia di Millesport rappresenta il nerbo, sta partecipando ai Play the Games Special Olympics di basket unificato. Ovvero una squadra mista di atleti con disabilità intellettive e atleti partner.
Fabio Maria è uno stakanovista dello sport. E’ reduce infatti la scorsa settimana dai Giochi nazionali di nuoto a Viterbo, dove ha gareggiato nello stile libero, dorso e staffetta. Ma è già ripartito per una nuova avventura che sicuramente arricchirà il suo già notevole bagaglio di giovane uomo. E sì perchè da alcuni mesi Fabio Maria è impegnato come “assistente” delle insegnanti alla scuola elementare Riva di piazza Garibaldi dove, oltre ad aiutare gli scolari nelle loro diverse attività, si dedica con attenzione ai suoi amici Jacopo, Gianluca e Tommaso. Un tirocinio reso possibile dall’impegno delle varie insegnanti e che prevedeva anche un compenso. Ma, come racconta la madre Alessandra “le lungaggini, le difficoltà delle pratiche e l’immancabile burocrazia, nonostante l’impegno delle pur brave impiegate dell’ente locale, di fatto hanno impedito al nostro ragazzo di avere un riconoscimento per i suoi tre giorni settimanali in cui è impegnato. Ma non escludiamo di ritornare “all’assalto” della Provincia che aveva stanziato un finanziamento ad hoc”.
Fabio, cosa fai quando sei a scuola e come ti trovi con gli scolari?
Aiuto i bambini nei compiti e preparo i fogli dove studiano, oltre a seguirli nelle varie attività. Se mi fanno arrabbiare? No, no, ma qualche volta come tutti i piccoli combinano pasticci. Ma niente di irreparabile.
Un “insegnante” severo e a volte, amorevolmente, sgrida anche i pargoli capricciosi.
Hai qualche preferenza negli sport che pratichi?
No, assolutamente. Più naturale mi viene il nuoto che pratico sin da bambino, da quando avevo 4/5 anni. Mi diverto moltissimo a giocare a basket, bowling, calcio. E ho provato perfino il tennis e il beach-tennis. Che bellezza!
E adesso affronti questa nuova avventura barese?
E’ proprio bello condividere questi momenti con amici e avversari. Dopo Viterbo e il Lazio, ora è la volta della Puglia e sono convinto che a Santeramo in Colle oltre a due giorni divertenti a praticare la pallacanestro, trascorreremo momenti emozionanti e formativi. E perché no, anche di sfide intense. Il risultato non conta, ma classificarsi tra le prime squadre è un traguardo molto gratificante.
A.O.C.