Rivelazioni choc su morte detenuto a Massama, Uilpa: “Polizia penitenziaria, istituzione sana”

Dopo la notizia sulle rivelazioni choc di un supertestimone che avrebbe visto uccidere Stefano Dal Corso, il caso del detenuto romano di 42 anni trovato morto il 12 ottobre del 2022 in una cella del carcere di Massama, scuote gli ambienti penitenziari. La Uilpa Polizia Penitenziaria, per voce del segretario generale della Sardegna Michele Cireddu, esprime “massima fiducia nell’operato della Magistratura” auspicando “si faccia luce sulle accuse mosse nei confronti della Polizia penitenziaria dell’Istituto di Massama“.
I sindacati chiedono alle Istituzioni di attivarsi per fermare quello che ritengono un “pericolosissimo attacco mediatico alla polizia pentitenziaria”. Da giorni sulle Tv nazionali e Stampa si parla di un presunto pestaggio del detenuto, ucciso, secondo un supertestimone, perché avrebbe sorpreso due agenti della polizia penitenziaria fare sesso in infermeria.

Le gravi accuse ci hanno turbato ed hanno scosso i poliziotti che quotidianamente devono garantire la legalità” – afferma il segretario Uilpa – “all’interno della struttura lavora infatti un corpo di Polizia che rappresenta un’istituzione sana che sta lavorando in condizioni sempre più difficili e che è stata sempre capace di individuare e punire le mele marce”.

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