Risponde ad annuncio di lavoro e viene truffata: la denuncia di una cagliaritana

La ricerca di lavoro si è trasformata in un brutto incubo per una disoccupata cagliaritana: un annuncio pubblicato in mezzo a tanti su un portale web celava, ben congegnata, una truffa internazionale.

La disavventura di Daniela (il nome è di fantasia), 39 anni, laureata e in cerca di occupazione, inizia il 31 luglio scorso quando sul sito di annunci gratuiti Bakeca.it compare la richiesta di personale da impiegare negli uffici postali svizzeri con conoscenza del tedesco. Daniela si candida per il posto e qualche settimana dopo arriva la risposta: il suo curriculum è idoneo per l’impiego: se è disponibile a trasferirsi a Bruxelles, sede della società, e se il colloquio di conoscenza sarà positivo il posto sarà suo. Dall’altra parte del telefono c’è un uomo dall’accento settentrionale che si presenta come Roberto Martini: è il responsabile della sede tedesca della Mindwork Recruitment, Training and Individual Coaching, agenzia interinale belga che si occupa dei contratti nell’ufficio postale per cui si cerca personale, o almeno così dice. L’uomo risponde a tutte le domande di Daniela e presenta il lavoro nei dettagli, turni, sede, stipendio netto e lordo, ferie e malattie, mansioni: nulla di particolarmente impegnativo, si trattava di gestire lo sportello di un’agenzia di poste privata e consegnare anche la posta a domicilio. Dopo vari scambi di informazioni arriva finalmente il contratto su carta intestata che Daniela rispedisce firmato insieme ad altri documenti: carta di identità, codice fiscale, coordinate bancarie per l’accredito dello stipendio, persino un certificato di buona salute. L’agenzia pagherà anche l’alloggio, solo le utenze sono a carico dell’impiegata. Tutto pronto dunque per la partenza, il lavoro potrà iniziare pochi giorni dopo con due settimane di prova retribuite.
Solo una cosa manca alla lista: la certificazione sulla buona conoscenza del fiammingo. “Ho vissuto a Bruxelles per diverso tempo, conosco bene la lingua francese – ci racconta Daniela – mi hanno suggerito di frequentare ugualmente un corso di fiammingo a spese della società, e per farlo serviva il pagamento per la tassa del test per la certificazione che avrei sostenuto dopo il corso. Il signore con cui ero in contatto mi ha chiesto di inviargli la quota per il documento, dato che avrebbe provveduto lui a fare la richiesta di iscrizione al test. Nel frattempo mi invitava a prenotare il biglietto di aereo per Bruxelles, dove lo avrei incontrato per avere le chiavi del mio appartamento”. L’uomo insiste per il pagamento della quota di certificazione, può mandare i soldi tramite il sistema di invio denaro Moneygram: 135 euro accreditati alla signora Eilianys Lopez, collega di Roberto Martini. A questi si aggiungono altri 200 euro spesi per il biglietto aereo Cagliari-Bruxelles.
Qualche giorno prima del decollo verso il Belgio, Daniela chiama Martini per fissare il loro incontro a Bruxelles: si dovranno trovare in città il 18 settembre. Al numero dell’ufficio non risponde nessuno. Non risponde nessuno neanche qualche ora dopo, e neanche il giorno dopo e nei giorni successivi quando il telefono non squilla più a vuoto ma risulta proprio staccato. La donna contatta allora la sede centrale dell’agenzia Mindworks e chiede di parlare con Martini. “Qui non c’è nessun Martini, si è trattato certamente di un errore” risponde la direttrice.
Nessuna partenza e nessun lavoro dunque: un inganno ben costruito da almeno due persone che hanno usato carta intestata, indirizzi email e riferimenti di un’agenzia realmente esistente inventando un impiego che non c’era. Daniela scrive al consolato italiano in Germania e all’associazione di Italiani a Francoforte. Contatta pure il portale Bakeca.it che rimuove immediatamente l’annuncio-truffa e si scusa per l’accaduto, nel frattempo parte la segnalazione ai Carabinieri e alla polizia belga per capire chi c’era dietro e-mail e telefono. Salta fuori anche la segnalazione di un altro italiano caduto nell’imbroglio.

Sono così due per ora le vittime dell’inganno: i truffatori hanno fatto leva sull’esigenza di un lavoro per i due giovani, entrambi disoccupati e disposti a trasferirsi all’estero pur di trovare un impiego.

Francesca Mulas

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