Emergenza crolli in via Dettori: il Comune incontra domani i titolari delle attività commerciali chiuse a causa della chiusura della strada. L’appuntamento, organizzato dall’assessore alle Attività produttive, Alessandro Sorgia, sarà occasione di confronto con i dirigenti comunale della protezione civile e dei lavori pubblici. “Stiamo già utilizzando dei fondi comunali – spiega all’Ansa Sorgia – per la messa in sicurezza, cerchiamo di capire quello sono le esigenze e le richieste di chi è stato costretto a chiudere da un giorno all’altro. Cercheremo soluzioni, ma miracoli, purtroppo, non ne possiamo fare”.
La cabina di regia è sempre attiva: Protezione civile, Abbanoa e Comune si confrontano ogni giorno per fare il punto della situazione. Dal gestore idrico, che ha isolato la condotta nella “zona rossa”, arrivano rassicurazioni: anche durante i lavori di questi giorni il terreno sarebbe stato trovato sempre asciutto. In campo i periti, anche dei proprietari degli stabili. Ma sembra che per capire che cosa sia successo il programma preveda tempi relativamente lunghi: messa in sicurezza degli edifici e scavi, forse anche sbancamento, della strada. L’hanno capito molto bene gli abitanti della zona, costretti a trovare ospitalità da parenti e in hotel, e i commercianti. E ora anche il bistrot BuffHouse di via Dettori lancia una raccolta fondi per trovare una nuova casa. “La nostra attività si è difesa da una pandemia grazie al duro e costante impegno dei nostri collaboratori, al vostro immancabile sostegno e alla fiducia che avete sempre riposto in noi”, scrive il proprietario Francesco Alba sulla piattaforma GoFundMe -. Oggi, quello che stiamo vivendo ci sembra il peggiore degli incubi. Non sappiamo se potremo mai tornare in quella che ormai da quasi 5 anni era la nostra casa ne se riusciremo a trovarne un’altra in tempi brevi” continua Francesco”.
Proprio tre giorni fa anche Nicolò Balia, proprietario di Abissi, ristorante di street food, aveva lanciato una raccolta fondi per spostare l’esercizio commerciale. Cedimenti e pericoli crolli anche in altre zone della città. Da metà novembre anche i dipendenti dell’Avvocatura di Stato lavorano da casa: lo smart working è stato prorogato sino al 31 gennaio a cause del rischio crolli nella palazzina di via Dante. “Capiamo il problema – spiega all’Ansa Patrizia Porrà, dirigente Cgil e rappresentante sindacale – ma con lo smart working, la velocità della connessione alla rete è inferiore rispetto a quella degli uffici. E prima o poi bisognerà recuperare i faldoni cartacei delle pratiche non ancora digitalizzate”.