“Non posso escludere il pagamento di un riscatto di 13 milioni di euro, ma mi dorrebbe sapere che da un lato le istituzioni occidentali continuano a dire che bisogna farla finita con il finanziamento a gruppi terroristici, e poi, invece, si va a pagare”, così commenta su Radio 24 il senatore del Movimento Cinque Stelle, Nicola Morra, sull’ipotesi di un pagamento di un riscatto da parte dei servizi segreti italiani per il rilascio dei tecnici della Bonatti rapiti un anno fa in Libia. E ancora Nicola Morra: “Queste sono cose che possono essere ammesse semplicemente da chi pratica la politica dell’ipocrisia, per cui lo si dica chiaramente che magari in alcune situazioni riteniamo più giusto pagare riscatti a fronte di rapimenti, come quelli che hanno riguardato i tecnici di questa azienda italiana, almeno facciamo capire ai cittadini italiani ed europei che le cose sono più sporche di quanto non lo si voglia far credere”.
Sulla vicenda arriva anche il commento di Emanuele Fiano, deputato Pd, ancora ai microfoni di Radio 24. “Al momento mi trovo in Israele in vacanza e ricordo che qui la vita è sacra. Per la restituzione della vita di un solo soldato israeliano a volte sono stati restituiti in cambio fino a duemila prigionieri palestinesi, quindi nei confronti della salvaguardia della vita umana si possono fare cose che la nostra e la mia etica comune non permetterebbero, ovvero il fatto di pagare i terroristi. Di fronte alla possibilità di vedere perse delle vite umane però io capisco la necessità di mediazione e di compromesso”.