Ricorso a Napolitano contro l’impianto Powercrop di Macchiareddu

Ricorso al Capo dello Stato contro la centrale a biomasse che la PowerCrop sta costruendo nell’area industriale di Macchiareddu. È la decisione presa stamani all’unanimità dal consiglio comunale di Capoterra, che denuncia il suo mancato coinvolgimento nelle Conferenze di servizi che hanno portato all’approvazione del nuovo impianto.

“L’amministrazione non è stata coinvolta nell’iter autorizzativo conclusosi con il via libera alla joint venture composta da Enel Green Power e Seci Energia, nonostante il nostro territorio sia limitrofo a quello di Assemini, dove sta sorgendo la centrale a biomasse”, ha spiegato il sindaco Francesco Dessì (Pd). “La decisione di fare ricorso al Capo dello Stato è dunque un atto politico volto a ripristinare il principio della partecipazione democratica alle decisioni che impattano sui territori”, aggiunge il primo cittadino.

Ma non mancano neanche le preoccupazioni per la salute dei cittadini. “L’impianto che sta sorgendo alle porte del paese è stato approvato nonostante i pareri contrari espressi dall’Asl 8 e dal Corpo Forestale durante la Conferenza di servizi”, ha denunciato Giuseppe Cabiddu (Sel).  Dello stesso avviso anche l’ex sindaco di Capoterra e consigliere di ‘opposizione Pino Baire, per il quale “fare ricorso in via precauzionale è un dovere morale nei confronti delle centinaia di cittadini preoccupati per le emissioni della centrale”. Ottocentocinquanta capoterresi si sono infatti già dichiarati contrari ai progetti della PowerCrop tramite due raccolte firme .

La palla passa ora nelle mani dell’avvocato del Comune Eugenio Lao, che chiederà al Presidente della Repubblica di bloccare i lavori dell’impianto. Al legale non mancano i riferimenti di legge cui appellarsi per rinforzare il ricorso: è’ del 20 novembre la sentenza con cui il Tar di Trento subordina l’edificabilità delle aree ricomprese nel sito inquinato d’interesse nazionale (S.i.n) – qual è Macchiareddu – alla completa bonifica dei suoli. Altre leggi invece, come la 152/2006, stabiliscono che i comuni il cui territorio sia anche solo parzialmente interessato dal progetto o dagli impatti della sua attuazione debbano essere coinvolti in fase di iter autorizzativo.

Piero Loi

 

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