Riciclo rifiuti e lavaggio della sabbia: due imprese sarde al top in Italia

La strada verde del recupero ecologico porta nel sud Sardegna, tra Guspini e Quartu. Qui operano due realtà segnalate per le buone pratiche e tecnologie nell’annuale rapporto italiano sul riciclo realizzato dalla Fondazione sviluppo sostenibile con Ispra e ministero dell’Ambiente. Nel settore del riciclo dei rifiuti organici e dei fanghi compaiono le filiere Edizero architecture for peace, aziende in sinergia con Essedi Srl di Guspini. “Recuperano – si legge nella motivazione della menzione – oltre cento tipologie di eccedenze, quali ingredienti ascritti a scarti agricoli boschivi, food e agro-alimentari come le sanse, le vinacce, i sottolavorati di verdure, birra, sfalci, cortecce, lana, gusci calcarei, sughero, canapa utilizzati per realizzare, a km corto, biomateriali certificati ad alta prestazione tecnica con innovativa tecnologia industriale, specifici per edilizia, per l’efficienza energetica e acustica, finiture per l’interior design, geotecnica, ingegneria ambientale, disinquinamento e bonifiche ambientali, agrotecnica”.

“È un messaggio positivo che arriva dalla Sardegna e che soprattutto valorizza la rete di collaborazione che coinvolge ricerca, impresa, università e i rivenditori finali – commenta Daniela Ducato, manager di Edizero, pluripremiata a livello internazionale per sue filiere industriali totalmente ecologiche – Con una molteplicità di sguardi che diventa concretezza e dà anche reddito per chi produce e per chi vende anche nella piccola attività del paese”.

Nella mappa della Sardegna pulita anche la Ecocentro Sardegna Srl di Quartu. La società è ricordata dal rapporto per “la messa in opera di un’avanzata tecnologia di lavaggio che permette la perfetta separazione dei rifiuti provenienti dalla pulizia delle spiagge dalla frazione sabbiosa, consentendo il recupero e l’avvio a riciclo della frazione organica raccolta e, contestualmente, la reintroduzione della quota di sabbia prelevata, preservando le spiagge dai fenomeni di erosione”. Il fiore all’occhiello dell’azienda del gruppo Esposito, è la soluzione tecnologica, brevettata a livello italiano ed europeo, per trattare le alghe rimosse dagli arenili, rendendole idonee per l’utilizzo in agricoltura o trasformandole in materiale per bioedilizia. La sabbia recuperata e pulita, in più, può essere restituita alla spiaggia di origine. Non solo teoria: il sistema è stato testato con successo ad Alghero con la rimozione di circa 2.500 tonnellate di posidonia mista a sabbia e rifiuti. Dopo il trattamento sono state restituite all’arenile oltre 1.200 tonnellate di sabbia pulita.

Ansa

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