“Quarantadue milioni di euro per il Piano regionale di prevenzione, ma non un soldo per l’istituzione di un Registro tumori regionale. Impensabile fare prevenzione senza sapere quali siano le patologie tumorali più frequenti e le aree dell’Isola più colpite”. Il comitato “Sa Luxi”, sorto per chiedere l’istituzione di un registro che monitori l’incidenza e la mortalità legata alle patologie tumorali nelle diverse aree dell’Isola , non le manda a dire alla giunta Pigliaru. Neanche dopo la risposta dell’assessore Luigi Arru, arrivata a stretto giro di posta in seguito alla prima denuncia del comitato. “La raccolta dei dati è stata bloccata negli scorsi anni da problemi di privacy”.
“La privacy è un falso problema – contrattacca oggi il comitato. Sono già 45 i registri tumori accreditati Airtum, due in Sardegna. Esistono da anni i registri di Nuoro e Sassari, ma niente si sa delle aree del Cagliaritano e del Sulcis, che non vengono monitorate, nonostante la forte presenza di zone industriali e militari”. Da qui la richiesta di uno studio approfondito che coinvolga tutto il territorio dell’Isola.
Strumento indispensabile per conoscere lo stato di salute della popolazione, l’assenza di un registro tumori regionale e l’impossibilità di realizzarne uno ha già sollevato polemiche in passato. Nonostante l’incarico ricevuto dalla giunta regionale, allora guidata da Ugo Cappellacci, il tentativo del direttore di Anatomia patologica dell’Università di Cagliari Gavino Faa venne sabotato dall’assessorato alla Sanità, che gli negò l’accesso alle schede di dimissioni e alle diagnosi ospedaliere. Sempre “per ragioni di privacy”, come ebbe a dire Faa. A nulla é dunque valso l’impegno del professore, che ha finito per sbattere la testa contro molti muri.
Riconfermato nell’incarico dall’allora assessore alla Sanità Simona De Francisci, Faa non è comunque approdato a niente.
Le cose non sembrano andare diversamente oggi, sebbene Arru abbia dichiarato “di aver già avuto un confronto con il garante, che si è rivelato disponibile a fare in modo che la Sardegna si doti di un regolamento preciso sulla privacy per il registro dei tumori. A oggi stiamo condividendo con lo stesso garante una bozza già in fase molta avanzata, che auspichiamo possa avere in breve tempo una forma definitiva e venga sottoposta al Consiglio regionale”.