Rapporto sessuale con un minorenne: ex parroco condannato

È stato condannato a un anno cinque mesi e dieci giorni, oltre al pagamento delle spese processuali, don Antonello Sio, ex parroco di Palestrina, 44enne di Dorgali, per aver avuto un rapporto sessuale con un minorenne, “abusando dei poteri connessi alla sua posizione di sacerdote e di guida spirituale”. La notizia è stata dal quotidiano Il Messaggero che ricostruisce la vicenda che ha portato alla condanna.

Il minorenne aveva espresso l’intenzione di prendere i voti ed era stato invitato dal sacerdote ad accompagnarlo in Sardegna dove avrebbe dovuto sbrigare alcune incombenze familiari e poi avrebbe partecipato, assieme al giovane, a un campo estivo dei padri Giuseppini. Nell’agosto del 2016, don Antonello, allora parroco della Santissima Annunziata, parlò con i genitori del minorenne per chiedere il permesso di fare il viaggio, ottenendolo grazie anche alla fiducia da parte dei genitori.

Stando a quanto si legge nel dispositivo del tribunale e riportato dal quotidiano della Capitale, durante il viaggio in nave, i due restarono soli in cabina e il prete mise in dubbio il celibato dei sacerdoti e proseguì parlando della storia di Davide e Gionata come coppia omosessuale per concludere dicendo: “Se io facessi qualcosa non ci sarebbe nulla di male, sia a livello biblico, sia etico”.

Il prete si spogliò ed entrò nel letto del giovane che, per paura di non essere creduto e impaurito dei commenti di amici e familiari non oppose resistenza. La frequentazione tra i due è continuata per diversi anni, tanto che molti testimoni hanno confermato che il giovane fosse l’ombra del sacerdote. La svolta nel 2018: i due convivono nella casa che il prete ha in affitto. Don Sio viene trovato in possesso di cocaina e questo episodio fa emergere in maniera ufficiale la dipendenza del sacerdote. Da qui in poi comincia l’effetto domino perché il prete viene trasferito in una comunità di recupero in Sardegna e il giovane in provincia di Frosinone.

Ed è proprio in questo contesto che il ragazzo comincia a confidarsi e a raccontare a qualcuno dell’esperienza in nave. La famiglia, nell’aprile del 2019, decide di sporgere denuncia e la vittima, ormai quasi ventenne, racconta alcuni episodi dell’ambiente frequentato da don Sio, legati al consumo di sostanze stupefacenti e dalla promiscuità di rapporti sessuali nel quale il prelato lo aveva gradualmente portato ad entrare.

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