Randagismo a Iglesias, due vigilesse ‘ostaggio’ di un meticcio per due ore

Sono rimaste ‘in ostaggio’ di un cane meticcio che vagava per la città, per circa due ore, perché non si sapeva dove portarlo. È accaduto ieri pomeriggio a una pattuglia della Polizia locale di Iglesias nel viale Villa di Chiesa. Il cane, un mezza taglia meticcio, senza microchip, probabilmente scappato da un’abitazione, vagava dalla mattina, senza meta, per le strade della città. Nel pomeriggio due vigilesse, in servizio di controllo urbano, lo hanno incrociato nella principale arteria di accesso alla città e lo hanno messo al sicuro in una aiuola, anche se prive di idonee attrezzature per la custodia dei cani, in attesa di una soluzione. Il cane, infatti, avrebbe potuto pregiudicare anche la sicurezza degli automobilisti in transito. Decine le auto che si sono fermate offrendo assistenza. Solo dopo quasi due ore di attesa, la situazione si è sbloccata con l’intervento del canile Shardana, che ha inviato un proprio mezzo attrezzato da Serdiana, con spese a carico del Comune di Iglesias. Il cane è stato quindi preso in carico e trasportato, in sicurezza, al canile consortile di Musei in attesa – probabilmente vana – che il legittimo proprietario si presenti per la restituzione.

Randagismo: un problema costante

Il randagismo è divenuto un problema diffuso in tutta la regione. La sola città di Iglesias spende circa 200 mila euro all’anno per gli interventi sugli animali abbandonati, attraverso convenzioni con i canili consortili e privati. Costi in aumento, che le casse asfittiche del Comune non riescono più a sostenere. Inoltre gli stalli a disposizione sono insufficienti. La soluzione potrebbe essere l’affido alle associazioni di volontari che assolverebbero alla doppia funzione di accoglienza e ricerca di una nuova famiglia per i trovatelli. Con costi sicuramente inferiori. Ma soprattutto con un servizio di pronto intervento più efficiente, in particolare per la sicurezza sulle strade. Graziella Nonnis, dell’associazione di volontari Impronte nell’Isola, molto conosciuta nella zona, parla di numeri importanti: “In soli due anni siamo riusciti a dare in adozione 140 cani e fatto sterilizzare 70 femmine. La Asl 7, però, ha attivato il servizio chirurgico solo a Carbonia. E questo è un problema per chi non ha la possibilità di trasportare il proprio animale lontano da casa. Noi, da tempo – spiega la volontaria – stiamo chiedendo un servizio di sterilizzazione a tappetto per mettere sotto controllo il fenomeno del randagismo. Con innumerevoli vantaggi per le casse pubbliche, ma anche per gli stessi animali. Basti pensare che ogni cane ricoverato nei canili della zona, quelli di Musei e Tratalias, costa 4 euro al giorno. Un ricovero, il più delle volte, senza affido. La nostra politica, invece – conclude Nonnis – è quella di recuperare i cani abbandonati e darli in adozione, con un nuovo futuro. Un’adozione monitorata nel tempo, però. Anche al di fuori della Sardegna”.

Carlo Martinelli

 

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