“La gente non può entrare, le auto da corsa sì. Rally al poligono di Teulada: domani ripartono i bombardamenti”. Sale la protesta di “A Foras“, il movimento per la chiusura delle basi militari in Sardegna, che interviene sulla manifestazione automobilistica ospitata nelle zone blindate del Poligono. “Quando i soldi chiamano le armi rispondono: la pioggia di bombe e proiettili che da settimane cade incessante sul poligono di Teulada si è interrotta per una manciata di ore – si legge in una nota -, in modo da permettere lo svolgimento del rally Extreme E, che vede suv elettrici sfidarsi in una corsa”.
“Non vogliamo discutere dell’opportunità di questa manifestazione, non ci interessa – precisano da A Foras -: per noi lo schiaffo in faccia è che non ci è concesso camminare su un lembo di terra sarda, potere pensare ad un futuro diverso per il territorio e discutere di bonifica e restituzione; viene però permessa una gara automobilistica chiusa al pubblico, in un’area fortemente inquinata ed oggetto di indagini”.
Gli attivisti ribadiscono che la loro non è una contrapposizione alla specifica iniziativa, ma alla gestione che la Sardegna fa di quel lembo segreto di territorio. “Lo ripetiamo: il punto non è il rally. Il punto è il presidente della Regione Solinas ed il comandante del Comando militare Olla che lodano l’iniziativa, in quanto si sposa appieno con il disciplinare d’uso di Teulada fresco di approvazione – continuano-. Quando ci viene raccontato l’uso dei poligoni per la promozione della nostra terra, sappiamo di che si parla: di quattro macchine che sfrecciano in un campo riempito di torio, che noi possiamo comodamente guardare dal nostro telefono”.
“Ripartiti i vip dopo due giorni di ‘sport’ da domani riparte il bombardamento a fuoco sul poligono; il battaglione San Marco è già sull’isola per iniziare le esercitazioni – concludono -. Anche per questo saremo a Teulada l’1 novembre, in un grande corteo per chiedere indennizzi, bonifiche e restituzione delle terre”.