Radio in dotazione a forze dell’ordine, partono i controlli sugli “effetti nocivi”

Le radio in dotazione a carabinieri, polizia e Guardia di finanza, se non utilizzate seguendo una serie di suggerimenti, rischiano di essere nocive per gli operatori. È quanto emerge da una circolare emessa il 27 dicembre scorso dall’Ufficio logistico del Comando Legione carabinieri Sardegna e firmata dal generale di Divisione, Giovanni Truglio. Nel documento vengono inserite una serie di prescrizioni che gli operatori devono seguire per “l’uso in sicurezza della radio portatili”. La circolare ha messo in allarme le varie associazioni sindacali, non solo legate ai carabinieri. Primo a intervenire Luca Marco Comellini, segretario del sindacato dei militari che su Infodifesa.it, ha sollecitato l’intervento del Comandante generale dell’Arma, generale Giovanni Nistri. “Chiediamo – si legge – di sospendere immediatamente l’uso degli apparati radio su tutto il territorio nazionale e di avviare adeguate azioni di monitoraggio sullo stato di salute del personale interessato”. Più cauti gli altri organismi sindacali della polizia di Stato che attendono gli ulteriori accertamenti per prendere, eventualmente, una posizione in merito alla vicenda.

Sotto i riflettori è finita la radio portatile “Motorola Mtp 850” in dotazione attualmente a carabinieri, Fiamme gialle e polizia di Stato. L’utilizzo dell’apparecchiatura è stato analizzato in base alla normativa che regola la sicurezza dei lavoratori. Accertamenti sono stati eseguiti in tutte le regioni d’Italia. Dalle rilevazioni in Sardegna, secondo quanto emerso dalla circolare firmata dal Comandante della Legione, sono emerse alcune anomalie. “Nella decorsa stagione estiva – è scritto nella circolare – l’esperto qualificato del Cisam (Centro interforze studi e applicazioni militari ndr) di San Pietro a Grado ha effettuato, a richiesta di questa Legione, un rilevamento dei campi elettromagnetici presso alcuni Comandi Compagnia di questa Legione. Nel corso della specifica attività è stato evidenziato che la radio portatile Motorola Mtpo 850, in determinate condizioni di utilizzo, ha fatto misurare un campo elettrico ‘prossimo o superiore al limite di esposizione’ consentito per i lavoratori. In merito sono, quindi, state comunicate alcune prescrizioni che devono essere osservate affinché l’utilizzo delle anzidette radio portatili non comporti effetti nocivi per l’utilizzatore”.

Nella circolare viene anche specificato a chiare lettere che “il Comando Generale ha richiesto i necessari approfondimenti alla ditta produttrice nonché ulteriori verifiche al Cisam”. Accertamenti che sono ancora in corso da parte degli specialisti del Cisam, sicuramente anche da parte di Motorola in possesso di tutte le certificazioni e, non si può escludere, che anche le altre forze di polizia abbiano avviato ulteriori verifiche. La segnalazione dell’anomalia riscontrata in  Sardegna ha portato a suggerire di seguire alcuni semplici accorgimenti – simili a quelli che si trovano nelle scatole dei telefonini e rivolte a qualsiasi utilizzatore di uno smartphone – per evitare comunque rischi.

Suggerimenti diventati prescrizioni, almeno in Sardegna, secondo quanto riportato dalla circolare che recita: “Utilizzare tali apparati esclusivamente per un tempo di comunicazione non superiore ai 30 secondi in un periodo temporale di 6 minuti (con l’antenna della radio rivolta verso l’esterno, in direzione opposta al corpo dell’operatore e la stessa radio posta ad almeno 156 centimetri dalla testa dell’operatore). Nel caso in cui risulti necessario comunicare per tempi superiori, si prescrive di utilizzare l’apposito auricolare con microfono e mantenere la radio ad una distanza dal corpo di almeno 30 centimetri (con l’antenna radio rivolta versoi l’esterno, in direzione opposta al corpo dell’operatore)”.

La circolare e le prescrizioni hanno fatto velocemente il giro d’Italia mettendo in allarme operatori e rappresentanze sindacali, diventando argomento di discussione, tra ipotesi di strumentalizzazione della questione ed effettiva preoccupazione. Nei prossimi giorni a Roma dovrebbe tenersi un incontro in cui verrà affrontata la questione e probabilmente saranno illustrati i risultati dei nuovi accertamenti e le verifiche fatte su quelli già eseguiti non solo in Sardegna ma anche nelle altre regioni d’Italia.

Ma.Sc.

[Foto di repertorio]

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