Ancora una volta davanti ai poligoni per protestare “contro l’occupazione militare della Sardegna, chiedere la chiusura delle basi, per le bonifiche e la restituzione delle terre”. La manifestazione è in programma il 28 aprile, a partire dalle 11, in occasione de “Sa Die de sa Sardigna“, proprio davanti al Poligono di Quirra. Organizza “A Foras – Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna”, assemblea nata il 2 giugno 2016 a Bauladu, che comprende comitati, collettivi, associazioni antimilitaristi.
“Vogliamo dare a questa giornata una connotazione diversa dalla semplice celebrazione attraverso rituali – ha detto oggi alla presentazione del sit-in uno dei portavoce, Mauro Aresu – vogliamo che diventi un momento di protagonismo attivo, una giornata di lotta che sia davvero di liberazione”. Perché Quirra? “Il Poligono Interforze del Salto di Quirra con i suoi oltre 13mila ettari è il fiore all’occhiello e simbolo dell’occupazione militare della Sardegna – ha aggiunto il rappresentante di “A fora” – I danni sugli abitanti e sull’ambiente sono conclamati e oggetto di un processo che vede imputati otto ex generali”. Per l’appuntamento del 28 aprile “A Fora” invita alla partecipazione di massa: “Saremo a Quirra con centinaia di bandiere dei quattro mori, l’obiettivo è quello di entrare nel poligono e bloccare le esercitazioni”. Un po’ come accadde a Capo Frasca il 13 settembre del 2014, in quella che i pacifisti considerano la manifestazione simbolo, negli ultimi anni, della lotta contro l’occupazione militare. In vista del sit-in, l’Assemblea percorrerà tutta l’Isola “perché vogliamo che le persone aderiscano in modo sempre più numeroso e consapevole”. In particolare, ha concluso Aresu, “saremo presenti nel Sarrabus e in Ogliastra con la presentazione del nostro dossier sul poligono e il suo impatto nel territorio”.