4.000 piante di marijuana sequestrate a Ortueri: due arresti e cinque denunce

L’ennesima maxi piantagione di marijuana è stata rinvenuta e distrutta nel Nuorese dal Reparto Squadriglie del comando provinciale di Nuoro e dai carabinieri della stazione di Ortueri. Quasi 4.000 piante, dal peso complessivo di cinque tonnellate, che sul mercato avrebbero fruttato circa 4 milioni di euro, sono state sequestrate dai militari coordinati dal maggiore Marco Keten del comando provinciale di Nuoro. In manette, in flagranza di reato, sono finiti il presunto guardiano della piantagione, Renato Porcu, 65 anni di Austis, uscito dal carcere nel 2016 dopo aver scontato una condanna a 30 anni per un sequestro di persona, e Vincenzo Porcu 40 anni di Teti, trovato con Porcu all’interno della piantagione.

Altre cinque persone sono state denunciate perché trovate nei pressi della coltivazione: un 25enne di Ortueri, un 40enne di Nuoro e tre persone di 25, 30 e 35 anni di Desulo. Per tutti il rato contestato è di concorso di coltivazione di sostanze stupefacenti aggravata dall’ingente quantitativo. Questa è la terza grossa piantagione rinvenuta dai militari nel Nuorese in pochi mesi, dopo quella scoperta Bitti ad agosto, dove sono state trovate quasi settemila piante e quella di Ollolai, la settimana scorsa, dove i militari hanno sequestrato una piantagione con duemila piante.

La piantagione, scoperta dal comandante della locale stazione dei carabinieri Luca Trudu e i suoi uomini durante un servizio di controllo lunedì 12 settembre, era ancora in fase di maturazione e con piante alte 2 metri, in un territorio impervio difficilmente raggiungibile. Dotata di un impianto di irrigazione e cisterne, la coltivazione era controllata, secondo gli investigatori, da Renato Porcu, da soli due anni in libertà dopo la condanna a 30 anni per il sequestro dell’imprenditore di Dolianova Gianni Murgia. Il presunto guardiano viveva all’interno della piantagione, dentro una tenda con tutti i confort: materasso ad acqua, fornellino a gas, elettricità grazie a un pannello solare, frigo, viveri e attrezzature per la cucina. Il blitz di lunedì scorso ha permesso di scoprire tutto questo: “abbiamo assestato l’ennesimo duro colpo alla criminalità locale che sta sempre più investendo nell’attività di coltivazione di stupefacenti – ha spiegato il maggiore Marco Keten -. Quella degli ultimi mesi è solo la punta di un iceberg di un fenomeno dilagante nel Nuorese, che consente grandi fonti di reddito con pochi rischi, rispetto al fenomeno dei sequestri di persona dei decenni scorsi – ha aggiunto -. La marijuana non è droga di serie B, perché arreca gravi danni alla salute e permette che gli ingenti proventi siano investiti in altre attività criminali”. La posizione delle cinque persone denunciate, ritrovate in possesso di oggetti riconducibili alla coltivazione, è ora al vaglio del sostituto procuratore di Oristano Sara Ghiani titolare dell’inchiesta. Mentre per oggi è attesa l’udienza di convalida per i due arrestati trasferiti nel carcere di Massama (Oristano).

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