Protezione Civile, due terzi dei Comuni sardi ancora senza piano rischi

Circa due terzi dei 377 Comuni dell’isola devono dotarsi di un piano per la protezione civile. La Regione, che ha di recente reso operativo il centro decentrato, vuole affiancare le amministrazioni pubbliche per superare questo gap. Il primo passo è stato quello di redarre il manuale operativo che definisce la carenza di comando, mentre oggi si è dato avvio alla seconda fase con il coinvolgimento dei quattro prefetti e quindi delle strutture statali. Nell’incontro, al quale ha portato i saluti il presidente della Regione Francesco Pigliaru ed è stato presieduto dall’assessore dell’Ambiante, Donatella Spano, si è fatto il punto della situazione sulla gestione delle emergenze. Il primo evento che è stato gestito dal nuovo centro e con le nuove modalità d’azione è stato il maltempo di questi giorni, con interventi e monitoraggio dei venti, mareggiate e precipitazioni oltre il livello dei 40 mm. “Abbiamo pensato ad una struttura condivisa nella gestione della protezione civile – ha spiegato Pigliaru – con il coinvolgimento di ogni istituzione e delle diverse comunità, dal centro sino alla più piccola amministrazione del territorio”. “Abbiamo colmato un deficit che esisteva – ha ricordato Spano – e ora siamo pronti a supportare i sindaci perche non si sentano mai più soli, ma sostenuti dalla Regione”. “Molte amministrazioni – ha osservato il direttore della protezione civile regionale, Graziano Nudda – stanno già facendo azioni di monitoraggio e gestione dei rischi, per altri serve ancora il nostro aiuto”.

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