Proteste del latte, pastori sotto accusa: Pm chiede altri quattro rinvii a giudizio

Lunedì 22 febbraio un gruppo di quattro pastori sardi, che avevano partecipato alla manifestazione per il prezzo del latte a Siniscola l’8 febbraio del 2019, si troveranno nuovamente davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Nuoro, Teresa Castagna, che dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero.

L’ipotesi contestata è il blocco stradale con l’aggravante della riunione di più persone. All’epoca i manifestanti avevano rallentato il traffico sulla 131, versando sul manto stradale diversi litri di latte. “Noi – fa sapere l’associazione Libertade, che segue la vicenda anche con alcuni avvocati – saremo sempre al fianco di chi lotta per i propri diritti e per questo invitiamo la popolazione ad essere solidale con i lavoratori ingiustamente processati e a partecipare nuovamente al sit-in davanti al tribunale di Nuoro.

“Tutte le promesse non sono state mantenute e il prezzo del latte si sta riavvicinando ai valori bassissimi che scatenarono le proteste – spiega ancora l’associazione in una nota -. L’unica risposta che hanno avuto da parte dello Stato è stata solo la repressione e i processi nelle aule di tribunale”. La posizione di Libertada cozza in ogni caso con l’azione degli stessi pastori: a febbraio del 2019 ci sono state nell’Isola le elezioni regionali. Proprio il mondo delle campagne aveva votato in massa in massa l’allora ministro Matteo Salvini che prometteva impunità, ben sapendo di dire il falso, visto che la decisione spetta solo alla magistratura. Ma gli allevatori gli avevano creduto.

[Foto d’archivio]

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