Proteste contro le basi militari: “Non era associazione eversiva”

Per il Collegio delle misure di prevenzione del Tribunale di Cagliari, presieduto dalla giudice Cristina Ornano, non sarebbe configurabile l’associazione eversiva a carattere anarco-insurrezionalista per le proteste contro le basi militari in Sardegna. Queste le ragioni che hanno spinto i giudici a rigettare le cinque richieste di sorveglianza speciale avanzate dalla Direzione distrettuale antiterorrismo di Cagliari nei confronti dei sardi Roberto Bonadeo e Valentina Maoret, 33 e 37 anni, ritenuti i promotori di un’associazione a scopo eversivo, ma anche di Gianluca Berutti (40 anni), Marco Desogus (26) e Davide Serra (27).

Tutti e cinque sono stati di recente rinviati a giudizio proprio per questo pesante reato e sono imputati davanti alla Corte d’Assise di Cagliari assieme ad altre 38 persone a cui, però, la Procura contesta reati minori che vanno dal danneggiamento alla resistenza, ma anche l’imbrattamento nell’ambito dell’inchiesta della Digos sui disordini avvenuti durante alcune manifestazioni contro le basi militari in Sardegna a Capo Frasca, Salto di Quirra e Decimomannu tra il 2014 e il 2017. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Albertina Zanda e Carlo Monaldi. Soddisfazione sul fatto che il Tribunale di Cagliari abbia respinto la richiesta di sorveglianza speciale nei confronti dei cinque militanti del movimento sardo contro l’occupazione militare è stata espressa dal comitato “A Foras” che parteciperà il primo novembre ad una manifestazione antimilitarista a Teulada in occasione della ripresa delle esercitazioni.

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