Oltre cinquanta educatori davanti all’Universitá di Cagliari che li ha formati per chiedere il riconoscimento della loro professionalità di pedagogisti. Ma è soltanto una piccola delegazione: dietro di loro c’è un esercito di colleghi, circa ventimila, che chiede una svolta per il lavoro. E – come si legge in un cartello appeso al collo di uno di loro- per la dignità. La manifestazione si svolge contemporaneamente in tutta Italia. Perché il problema è nazionale. Gli educatori sollecitano l’approvazione del ddl Iori passato alla Camera, ma fermo al Senato da circa un anno. “Noi operatori dell’educazione- spiegano- rivendichiamo il diritto di esistere e di non vedere estromesso il nostro titolo dal mondo del lavoro sociale e socio sanitario”. Il problema? Una serie di emendamenti che sta rallentando l’approvazione della normativa che potrebbe aprire le porte alla creazione di un albo dei pedagogisti. “Rischiamo- avvertono- di dover ricominciare tutto daccapo. Noi ci siamo, non siamo invisibili”.
Expo di Osaka, iniziata la settimana dedicata alla Sardegna
Ha aperto i battenti la settimana dedicata alla Regione Autonoma della Sardegna, nel padiglione italiano all’Expo di Osaka…