Si è aperto ieri al Tribunale di Sassari il dibattimento del processo nei confronti di cinque allevatori, che hanno scelto il rito ordinario, per i disordini avvenuti nel febbraio 2019 durante le manifestazioni di protesta contro il prezzo del latte.
Davanti al giudice Antonello Spano, i cinque dovranno difendersi dalle accuse che li indicano fra i protagonisti di due episodi: il blocco di un autotrasportatore nei pressi di Torralba, con i manifestanti che gettarono per strada tutta la merce che trasportava, intimidendo e minacciando l’autista del camion frigo; l’assalto al caseificio Pinna di Thiesi, quando un centinaio di pastori costrinsero gli imprenditori e i loro dipendenti a barricarsi nel caseggiato e provocarono danni allo stabilimento, con porte e finestre sfondate, latte sversato per terra, locali allagati e strumentazioni manomesse.
Gli imputati, difesi dagli avvocati Giulio Fais, Simona Pedde, Margherita Baragliu, Maria Assunta Argiolas, Maria Vittoria Pigliaru torneranno in aula il 27 settembre, quando saranno sentiti 19 testimoni citati dalla Procura. Sempre nell’udienza di martedì un altro pastore ha scelto la messa alla prova, unendosi alla scelta già accordata ad altri 20 imputati: per loro l’udienza per definire i progetti di messa alla prova è stata fissata il 19 luglio.
[Foto: la protesta dei pastori a Lula]