Pene complessive per quasi 150 anni di reclusione sono state sollecitate dal procuratore aggiunto della Distrettuale di Cagliari, Gilberto Ganassi, nel processo in abbreviato ai componenti della presunta banda guidata dall’ex primula rossa del banditismo sardo Graziano Mesina.
Nell’aula della Corte d’assise prestata al Gup Cristina Ornano per ragioni di sicurezza e capienza, l’accusa ha concluso oggi la terza udienza dedicata alla requisitoria. Sul banco degli imputati 21 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga e altri gravi reati, dalle estorsioni ai furti, dalle rapine a un progetto di sequestro di persona. La banda, secondo l’accusa, aveva contatti con trafficanti calabresi e albanesi e si muoveva sull’asse Sardegna-Lombardia.
Le condanne più pesanti sono state chieste per Antonio Mascia (12 anni), Giovanni Antonio Musina (10anni), Guido Brignone (10 anni) e Domenico Scordo (9 anni e 4 mesi). Per tutti gli altri il pm ha sollecitato pene comprese tra i 2 e gli 8 anni. Mesina e gli altri principali imputati sono invece sotto processo con rito ordinario davanti alla seconda sezione penale del Tribunale del capoluogo sardo.