Processo Mesina, beni per 2 milioni sequestrati a complice di Grazianeddu

Immobili, terreni e quote societarie per due milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza a Gigino Milia, 67 anni di Fluminimaggiore (Sulcis Iglesiente), attualmente in carcere per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti nell’ambito dell’operazione che lo scorso anno ha fatto finire in cella anche l’ex primula rossa del banditismo sardo, Graziano Mesina. L’operazione è stata chiamata Martes.

Sotto chiave sono finiti in particolare sette immobili nella zona di Fluminimaggiore, 11 terreni e le quote di una società che si occupa di campeggi e aree attrezzate per roulotte a Sassari, il tutto riconducibile a Milia. Il sequestro è stato richiesto dalla Procura Distrettuale Antimafia a seguito delle indagini condotte dalle Fiamme gialle del Gico (Gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata) che hanno consentito di accertare una sproporzione dei beni rispetto a quanto dichiarato al Fisco dal 67enne, tanto di ritenere che le proprietà immobiliari e societarie siano state acquistate con attività illecite, in particolare con il traffico di droga.

Gli investigatori da tre anni stavano seguendo i movimenti economici di Milia che diceva di non avere reddito. Dalle indagini è risultato che l’uomo avrebbe intestato i beni ai propri familiari, proprio per non insospettire gli inquirenti. Ma lo stratagemma non è servito a evitare di essere scoperto, visto che nemmeno i parenti di Milia avevano redditi a sufficienza per giustificare le ingenti transazioni immobiliari. Nello stesso modo, secondo i Finanzieri, Milia avrebbe utilizzato la società, con pochissimi utili, per effettuare alcuni acquisti, tra i quali la stessa abitazione di famiglia.

Il sequestro contro i beni riconducibili a Milia è stato richiesto in base alla legge antimafia che consente l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali per i soggetti che si sono resi responsabili di reati particolarmente gravi, tra i quali quelli in materia di droga. Dall’inizio dell’anno a oggi, la Guardia di finanza di Cagliari ha confiscato beni, quote societarie e rapporti finanziari per una cifra record di oltre 30 milioni di euro.

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