“Per quel disastro E.On ha responsabilità gravissime, ci fu una palese omissione nell’attività di manutenzione, di verifica del funzionamento e di controllo del canale“. Così Luciano Cadoni, il primo dei quattro periti nominati dal pm Paolo Piras nel processo che dovrà individuare i responsabili del disastro ambientale prodotto dai 36mila litri di olio combustibile che la notte tra il 10 e l’11 gennaio del 2011 si riversarono nel golfo dell’Asinara. Nell’esporre con chiarezza disarmante una relazione tecnica in quasi due ore di esame, il tecnico indicato dall’accusa ha ribadito che solo la scarsa manutenzione ha potuto portare a non accorgersi di un foro di 15 centimetri di diametro nella canaletta da cui il combustibile finì in mare.
Dalla banchina di Fiumesanto, dove si scaricava l’olio combustibile destinato ai gruppi 1 e 2, furono sversate in mare e sulle coste 48 tonnellate di carburante a causa della rottura di un tubo. Lo sversamento interessò l’intero golfo: il grosso dell’olio si spiaggiò fra Platamona e Marritza, lasciando però più di una traccia sui litorali e le rocce della Gallura, senza risparmiare Porto Torres e il Parco nazionale dell’Asinara. Luciano Cadoni, attuale comandante provinciale dei pompieri dell’Aquila, è stato dirigente superiore dei vigili del fuoco dell’Area nucleare della Direzione centrale Difesa civile del ministero dell’Interno dall’agosto 2011. In precedenza è stato alla guida del comando provinciale a Sassari e Oristano e dirigente dell’Ufficio legislativo del Dipartimento a Roma. Il processo vede imputati Marco Bertolino, 45 anni, direttore della centrale elettrica di E.On a Fiumesanto, Salvatore Signoriello, 60 anni, manager di E.On Produzioni Italia e direttore di Fiumesanto tra il marzo 2000 e il luglio 2002 per Endesa Italia, Francesco Capriotti, 59 anni, dirigente di Enelpower dal 2002 al 2004. Per loro l’accusa è di crollo colposo aggravato dalla previsione dell’evento e deturpamento delle bellezze naturali. L’analisi tecnica dei fatti andrà avanti anche nelle prossime udienze, già fissate per l’11 novembre, il 17 febbraio e il 10 marzo, quando parleranno gli altri periti nominati dal sostituto procuratore Paolo Piras.