Processo a Ragatzu per stalking, parla la psicologa della ex: “Era depressa”

Oltre un’ora di dibattimento: nell’aula del Tribunale di Tempio Pausania sono stati ascoltati questo pomeriggio due testimoni chiave nel processo che vede imputato di stalking e maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna l’attaccante dell’Olbia ed ex del Cagliari Daniele Ragatzu.

Le contestazioni si riferiscono al periodo che va dall’ottobre del 2016 all’ottobre 2017. In aula hanno deposto la psicologa che ha avuto in cura la presunta vittima e una sua amica, che è anche la cugina. Un terzo teste ha presentato al giudice una richiesta di legittimo impedimento e sarà sentito nella prossima udienza, il 22 giugno, insieme ad altre 5 persone.

La psicologa, che ha seguito la donna nei mesi successivi all’allontanamento dalla casa nella quale viveva con l’allora compagno, ha confermato lo stato di prostrazione di cui ha parlato la presunta vittima, causato secondo la dottoressa dalla convivenza forzata con il calciatore: “una depressione temporanea”, l’ha definita.

In quel periodo era “depressa, trasandata, vestita male e mai truccata”, ha aggiunto nella sua deposizione la cugina della donna. In più occasioni inoltre non le avrebbe risposto alle chiamate e ai messaggi e durante un incontro in compagina di Ragatzu aveva tenuto “la testa china evitando anche di parlare”.

La teste ha poi escluso che si fosse messa d’accordo con i genitori della presunta vittima e con lei per concordare le dichiarazioni in aula, un particolare svelato nell’udienza precedente dal padre della donna, ritrattando di fatto la sua prima deposizione e rendendolo una teste poco attendibile.

Il giudice, respingendo una richiesta dell’avvocato difensore, Filippo Pirisi, ha poi deciso di mantenere come prova nel fascicolo processuale le chat e i messaggi scambiati tra il calciatore, la donna e suo padre. Infine, l’avvocata Cristina Cherchi, che tutela la presunta vittima, ha ricordato che il procedimento per calunnia intentato da Ragatzu contro la sua assistista è stato archiviato dal gip nel gennaio 2022: “Questo a sottolineare che la vittima non ha calunniato il suo ex compagno”, ha chiarito l’avvocata.

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