Prezzo del latte giù di trenta centesimi, pastori si preparano a un’altra protesta

“Non si può pensare che il 30 per cento del latte venga pagato dai 20 ai 30 centesimi in meno al litro come già successo nel 2019 e nel 2020, vediamo quale sarà la scusa per il 2021 e vediamo se i pastori saranno ancora disposti a perdere il loro guadagno così in silenzio”.

È quanto dichiarano, in una nota, i “pastori senza bandiera” della Sardegna, tramite uno dei portavoce, Gianuario Falchi, leader della protesta di due anni fa quando le strade dell’Isola furono imbiancate dal latte versato per contestare i compensi troppo bassi. “Oggi – continua Falchi – si iniziano a sentire i bilanci delle cooperative: sono quasi tutte sopra 1 euro al litro mentre l’industriale rimane a 0,85. Nel frattempo hanno pensato bene di alleggerirci dai guadagni presunti con gli aumenti assurdi su tutti i prodotti che compriamo per poter ottenere questo benedetto litro di latte: basta pensare che sui mangimi si è passati a un incremento fino a 6 euro a quintale, sui concimi più di 10 euro a quintale, gasolio agricolo più di dieci centesimi a litro. E tutto il resto idem: nessuno ne parla, nessuno controlla, nessuno fa niente per evitare questo. Chiedevamo durante la protesta regole certe per il futuro per tutti, ecco perché hanno impedito di fare gli ultimi tavoli, quelli dove si dovevano scrivere le regole e fare i conti sul prezzo reale del latte”.

C’è molta delusione tra gli allevatori: “In compenso tutte le promesse dell’Assessorato regionale  di pagare i premi entro il 30 giugno mi sembra siano solo fantasia. Le uniche cose sicure sono i processi ai pastori, ma anche di questo argomento la politica se ne occuperà alle prossime elezioni”.

[Foto: un presidio dei pastori di fronte al Tribunale di Nuoro]

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