Ha respinto tutte le accuse Antonello Zanda, l’ex capo dell’ufficio tecnico del Comune di Olbia che deve rispondere – come gli altri 40 indagati per i quali a ottobre è stato richiesto il rinvio a giudizio – del reato di lottizzazione abusiva, ma anche di abuso in atti d’ufficio per i presunti abusi edilizi di “Patron di Corru”, la collina di sessanta ettari a Cugnana, vicino a Porto Rotondo, trasformata in lotti per la costruzione di “case coloniche” poi diventate 32 ville. Il dirigente del Comune di Olbia, oggi in udienza davanti al Gup Marco Contu, si è difeso respingendo tutte le accuse e precisando di aver applicato la normativa in materia edilizia, valutando di ciascun lotto il progetto di miglioramento fondiario. Tra gli indagati ci sono imprenditori, manager, geometri, professionisti e avvocati, anche stranieri. L’indagine del Corpo Forestale partì nel 2010 in seguito ad un esposto presentato da un legale romano che portò all’avvio dell’indagine e al sequestro della collina di Cugnana, nella strada che da Olbia conduce a Porto Rotondo, dove erano state realizzate strade e opere di urbanizzazione primaria e decine di villette, alcune anche con piscina e campo da tennis. L’udienza davanti al Gup riprenderà il 20 febbraio.