Associazione mafiosa, 31 indagati. In carcere l’ex assessora Murgia e un primario del Marino

Due arresti eccellenti: quello dell’ex assessora regionale all’Agricoltura della Giunta Solinas, Gabriella Murgia, e del medico responsabile della terapia del dolore all’ospedale Marino di Cagliari, Tommaso Gerolamo Cocco. Sono finiti in manette nell’ambito dell’operazione dei carabinieri del Ros denominata Monte Nuovo, insieme ad altre 11 persone, mentre altri 18 sono ai domiciliari.

Sono tre le associazioni criminali smantellate oggi. Dei 31 indagati in otto devono rispondere di associazione per delinquere di stampo mafioso, in sei di associazione segreta e altri 14 di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. Per alcuni degli indagati ci sono più contestazioni come per l’ex assessora e il primario di Cagliari. Tredici le persone finite in carcere: Alessandro Arca, Nicolò Cossu, Tonio Crissantu nipote di Graziano Mesina, Vincenzo Deidda, Mario Antonio Floris, Battista Mele, Giovanni Mercurio, Giuseppe Antonio Mesina, Desiderio Mulas, Paolo Murgia e Alessandro Rocca.

Ai domiciliari Vito Maurizio Cossu, Andrea Daga, Alice Deidda, Alessia Deidda, Antonio Fadda, Giuseppe Paolo Frongia, Anna Gioi, Raffaele Gioi, Salvatore Gioi, Marco Lai, Tomas Littarru, Antonio Marteddu, Riccardo Mercuriu, Serafino Monni, Marco Muntoni, Antonio Michele Pinna, Paolo Sale, Marco Zanardi.

Un intreccio tra criminalità e istituzioni per ottenere favori, crescita professionale, potere di intimidazione anche sugli enti locali e le istituzioni. Nel corso delle indagini, scattate nel maggio del 2020 e collegate all’operazione Dana che aveva smantellato una organizzazione criminale specializzata nel narcotraffico, sono stati ricostruiti tutti gli incontri tra medico, ex assessora ed esponenti di spicco dei gruppi criminali.

Secondo quanto riportano le accuse, il medico e l’ex assessora facevano gli “spuntini” anche all’interno dell’ospedale Binaghi di Cagliari, che era diventato uno dei luoghi di incontro tra i presunti criminali. “Abbiamo accertato diversi incontri – ha detto il tenente colonnello Giorgio Mazzoli, comandate del Ros di Cagliari, nel corso della conferenza stampa – a cui hanno preso parte anche loro più volte”.

Secondo gli investigatori con questa indagine si è coperta una “saldatura” tra due mondi considerati inconciliabili: quello della criminalità legato al traffico di droga o a quello che era l’Anonima sequestri, con alcuni membri delle istituzioni. “Questa operazione dimostra un cambiamento del paradigma in cui si vedeva che la Sardegna aveva solo associazioni e bande modulari legate alle attività storiche come gli assalti ai portavalori e i sequestri – è stato spiegato in conferenza -. Adesso c’è un’associazione segreta di cui fanno parte questi membri delle istituzioni che avevano capacità di intervenire nelle decisioni degli enti locali”.

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