Prestanome per non perdere il lavoro: sommerso dai debiti un cameriere

Da cameriere si è ritrovato ad avere centinaia di migliaia di euro di debiti, perché risultava essere l’amministratore delegato di una società che è fallita. È la storia, raccontata da La Nuova Sardegna, di un 56enne di Sassari che davanti ai giudici ha raccontato la vicenda che lo ha portato a essere imputato in un processo.

L’uomo lavorava per un ristorante, serviva ai tavoli e, a volte, stava alla cassa. Secondo quanto riferito da lui stesso, la scelta di accettare di figurare come amministratore delegato della società che gestiva il ristorante è arrivata per evitare che lui e i colleghi perdessero il lavoro. Lui era l’unico a non avere una famiglia e quindi si rese disponibile. Quando cominciò il periodo di crisi, i debiti cominciarono ad accumularsi e lui si ritrovò indagato per omessi versamenti di Iva, Irpef, Ires per un importo di centinaia di migliaia di euro.

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