“In tutta Europa e in tantissimi altri Paesi al mondo il Pride è l’occasione per festeggiare i diritti acquisiti da gay, lesbiche, bisessuali, transgender e queer. Qui è ancora l’occasione per rivendicare diritti civili mai riconosciuti, ecco perché in Italia la festa dell’orgoglio sessuale ha ancora più senso che altrove”. Vladimir Luxuria, ex parlamentare, personaggio pubblico, coordinatrice nel 1994 del primo Pride mai celebrato in Italia, benedice il “Sardegna Pride”, organizzato dalla galassia delle associazioni isolane che si battono per il riconoscimento a tutti degli stessi diritti civili, a prescindere dai propri orientamenti sessuali.
La manifestazione, che l’anno scorso a Cagliari ha vissuto di una straordinaria partecipazione di pubblico e che quest’anno si terrà ad Alghero, è stata presentata oggi a Sassari. Un evento lungo nove giorni, tra approfondimenti, dibattiti, arte e divertimento, che avrà per epicentro il grande corteo fissato per il 28 giugno, lo stesso giorno in cui 45 anni fa, al bar Stonewall Inn di New York, ci fu la prima ribellione omosessuale alle vessazioni e ai soprusi perpetrati dalle forze dell’ordine in ossequio a leggi razziste e omofobe.
“Nel nostro Paese c’è ancora bisogno di manifestare peché siamo così indietro che ancora l’omofobia non è stata inserita tra le fattispecie di reato menzionate come crimini di odio dalla legge Mancino del 1993” ha spiegato Massimo Mele, leader storico del Movimento omosessuale sardo e coordinatore dell’organizzazione del Sardegna Pride. La manifestazione sarda rientra tra le iniziative di “Onda Pride”, evento nazionale che ha scelto di caratterizzarsi per la pluralità di eventi territoriali anziché prevedere un solo appuntamento in tutta Italia. La prima tappa è prevista per sabato 7 giugno a Roma, chiuderanno gli appuntamenti di luglio a Siracusa e Reggio Calabria.