L’emergenza occupazione vale un’altra mobilitazione, doppia stavolta. A Cagliari hanno manifestato i precari del Centro provinciale per l’impiego. A Guspini, invece, sono scesi in piazza i dipendenti della CerMed, dopo che l’azienda produttrice di ceramiche ha annunciato otto licenziamenti.
Il presidio davanti alla Provincia di via Cadello è andato in scena davanti all’ingresso, dove i precari hanno piazzato una tenda. E lì sono pronti a passare le notti, se la loro vertenza non verrà bloccata. “La situazione è in stallo, neppure il commissario ci ha dato certezze sul percorso di ricollocamento”, hanno spiegato le sigle dei lavoratori, con la Cisl in testa.
“La procedura per la stabilizzazione prevede l‘inserimento dei precari in un portale dedicato dell’Agenzia del Lavoro, questo sino a dicembre”. Ma la chiamata non è ancora arrivata, per nessuno.
A GUSPINI. La tensione è alta anche alla CerMed, dove l’azienda che produce piastrelle in gres porcellano ha appena annunciato otto licenziamenti, sui 99 lavoratori a libro paga. Questo per via degli alti costi produttivi, soprattutto quelli energetici, è stata la motivazione data dal management.
Non solo: alla CerMed hanno deciso di esternalizzare il ramo della logistica e della movimentazione della produzione, e pure si questo versante è aperta la battaglia tra lavoratori e azienda.
I dipendenti hanno protestato davanti ai cancelli della fabbrica. Al loro fianco la Giunta comunale al completo che ha chiesto alla Regione di aprire un tavolo a tre, nel tentativo di fermare i licenziamenti.
La CerMed è in mano a un gruppo imprenditoriale del Nord Italia: a Guspini l’azienda è stata aperta nei primi anni Novanta, spinta da consistenti contributi pubblici dati proprio dalla Regione per favorire il reimpiego degli ex minatori di Montevecchio, dopo la chiusura della miniera.