Gli studi? Molto spesso dietro il mancato avvio di un percorso formativo o la fuga da scuole e università c’è un problema di fondo: i soldi. Ora c’è un progetto nazionale, nato da un accordo tra fondazioni di origine bancaria e governo, per rimuovere l’ostacolo. Quasi 115 milioni di euro in tutta Italia per progetti di contrasto alla povertà educativa. E una fetta di tre milioni, per il primo anno, arriverà anche in Sardegna, in compartecipazione con la Liguria.
L’iniziativa è stata presentata dalla Fondazione di Sardegna con il presidente Antonello Cabras e dalla Fondazione per il Sud con il presidente Carlo Borgomeo. Due le fasce di età contemplate nei bandi: da zero a sei anni e da undici a diciassette. Per gli adolescenti l’obiettivo è chiarissimo: promuovere e stimolare la prevenzione e il contrasto di fenomeni di dispersione, abbandono scolastico e situazioni di svantaggio e rischio di devianza. Con particolare attenzione a coloro che vivono in aree ad alta densità criminale.
Ora largo alle proposte: devono essere presentate da partnership costituite da due o più soggetti, di cui almeno un
ente del terzo settore. La scadenza per la presentazione dei progetti per i bambini (0-6 anni) è fissata per il 16 gennaio, quella per gli interventi sugli adolescenti l’8 febbraio. Per il bando Prima Infanzia verrà valutato anche il coinvolgimento attivo di genitori e famiglie nelle offerte di cura ed educazione e l’attivazione di reti formali e informali di mamme e papà. Per il bando Adolescenza, invece, sono suggerite proposte che valorizzino il ruolo della scuola quale attore centrale nel settore della crescita dei minori e promuovano, anche in questo caso, il coinvolgimento attivo delle famiglie.